Liguria. Una mappa che fotografa geograficamente la situazione sanitaria delle varie regioni europee, mettendo in relazione l’incidenza di contagio sulla popolazione e la percentuale di postivi sui test effettuati. Questo è lo studio fornito settimanalmente da l’European Centre for Disease Prevention and Control, il centro studi dell’Unione Europea che monitora (anche) l’andamento della pandemia da Covid-19.
La Liguria è l’unica regione italiana, insieme alla Valle d’Aosta, ad essere colorata di rosso, cioè ad essere sopra la soglia dei 150 contagiati su 100 mila abitanti e con una percentuale di positivi sui test effettuati che supera il 4%. Un primato a livello nazionale che ci “permette” di essere considerati a livello di altre situazioni europee, da tempo considerate più gravi, come la totalità della Francia, del Regno Unito, della Spagna e non solo: Romania, Bulgaria, Polonia, Austria e Slovenia.
La mappa è aggiornata settimanalmente ed è in supporto al “Council Recommendation on a coordinated approach to the restriction of free movement in response to the COVID-19 pandemic“, il documento elaborato dalla Commissione Europea con le raccomandazioni per avere un approccio coordinato sulle restrizioni di movimento tra aree dell’Unione Europea per contenere la pandemia. Essere zona rossa, quindi, non è solo una questione grafica e statistica: stando al documento, e stando alle libere scelte che ogni stato può fare, per chi proviene da quelle aree è raccomandata la quarantena preventiva e/o l’effettuazione di un tampone.
Il parere non è vincolante e non ha forza di legge, ma sono raccomandazioni per una gestione comune tra stati di quello che sta accadendo, cercando di garantire il più possibile gli spostamenti necessari, soprattutto quelli per lavoro. Il trend però è in fase peggiorativa, anche da questo punto di vista: dopo la quarantena obbligatoria per chi dalla Liguria arriva in Svizzera, in questi giorni si sono aggiunti simili prescrizioni per chi dal nostro paese va nel Regno Unito, e dall’8 novembre varrà lo stesso per chi arriva in Germania, che già dal 17 ottobre scorso aveva inserito la nostra regione nella lista delle aree a rischio.