Savona. L’emergenza Covid aveva spinto nei mesi scorsi alla richiesta di un aumento di organico nelle scuole del savonese, così come in altri parti d’Italia. Anche i sindacati di categoria avevano sollecitato una azione forte del Ministero, tuttavia con l’inizio dell’anno scolastico si registrano diverse criticità nella copertura di maestri e insegnanti, generando anche un problema di qualità nella didattica offerta ad alunni e studenti.
“Anzichè essere a regime a fine agosto, ci troviamo di fronte a questa situazione: le supplenze previste sono state assegnate solo da pochi giorni da parte del Provveditorato, nell’ambito delle relative graduatorie, peccato però che il concorso straordinario stabilito in sede ministeriale (per coloro che hanno accumulato almeno 36 mesi di servizio) sia stato fissato a partire dal prossimo 22 ottobre: per questo molti supplenti appena nominati dall’usp per il timore di essere coinvolti in una quarantena e di non poter prendere parte al sospirato concorso che darebbe finalmente stabilità a tanti precari della scuola, stanno chiedendo permessi ed aspettativa una quindicina di giorni prima della data fissata per la prova concorsuale” spiega Gianni Garino della Cisl Scuola.
Ecco perchè, nell’ambito dell’emergenza Covid, una volta terminato i potenziali supplenti dalle graduatorie, entra in gioco la cosiddetta “Mad”, un acronimo che significa “Messa a disposizione”, nella quale sono iscritti maestri e insegnanti che non hanno esattamente i titoli richiesti. La procedura della “Mad” è in realtà sempre esistita, ma in passato era usata solo in rari casi. Quest’anno, invece, con l’emergenza Covid e il ritardo nel concorso straordinario le scuole sono costrette a “pescare” personale scolastico da coloro che hanno manifestato semplice “disponibilità” ad una supplenza in scadenza a giugno e senza garanzie sul futuro.
Secondo i dati attuali, delle 300 supplenze complessive per il savonese stabilite in sede di Provveditorato, circa due terzi avrebbero necessità di garantirsi la partecipazione al concorso straordinario e giustificano l’assenza con una aspettativa non retribuita o con un permesso.
“Il rischio di questa situazione critica l’avevamo già denunciata nei mesi scorsi – aggiunge ancora Garino -. I ritardi organizzativi ora pesano sulla qualità dell’insegnamento: ad esempio, pensiamo solo al sostegno, le nomine sono arrivate a metà ottobre”.
Altro aspetto evidenziato nel caos scuole riguarda appunto la quarantena: “Se un insegnante è in isolamento ma non è positivo può ricorrere alla didattica a distanza, se invece positivo risulta in malattia, peccato però che la normativa si sia chiarita solo in questi giorni e come sindacati siamo impegnati quotidianamente a colmare vuoti legislativi e di interpretazione delle norme”.
“Bastava anticipare la programmazione, con diretto riferimento al concorso straordinario e alla stabilizzazione dei precari, invece siamo arrivati all’inizio dell’anno scolastico con incertezze e mancanza di personale adeguato” conclude Garino.
La questione è emersa in relazione a diverse segnalazioni arrivate dalle scuole savonese, in particolare nella primaria: un ultimo caso in una classe di terza elementare a Savona, dove una giovane 22enne è stata nominata dalla scuola per insegnare italiano come supplente, scelta dal “Mad” – Messa a disposizione.
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