Protesta

Dpcm, protesta dei pubblici esercizi ma in Liguria è vietato: la manifestazione diventa virtuale fotogallery

Protesta promossa da Fipe Confcommercio in 21 piazze d'Italia

Liguria. Avrebbero dovuto esserci anche i ristoratori e i baristi liguri, oggi, in piazza per protestare contro il nuovo Dpcm e la chiusura alle 18. In Liguria, però, vide un’ordinanza regionale che vieta le manifestazioni: e così, agli operatori liguri del settore, non è rimasto che aderire in modo “virtuale”.

A raccontarlo è Pasquale Tripodoro, presidente savonese di Fipe Confcommercio: “La federazione, a livello nazionale, ha promosso una manifestazione di protesta per oggi in 21 piazze d’Italia per ribadire i veri valori del settore – economici, sociali, culturali ed antropologici – messi in seria discussione dagli effetti della pandemia da Covid-19. Una situazione che sta mettendo a repentaglio la tenuta economica del settore, l’occupazione (a rischio oltre 350mila posti di lavoro) e il futuro di oltre 50.000 imprese. Per quanto riguarda Genova e la Liguria la richiesta di organizzare tale manifestazione è stata ritenuta irricevibile dalle Autorità competenti, tenute presenti le ordinanze regionali n. 68 e n. 73 che prevedono divieto di manifestazioni pubbliche e private e divieto assoluto di assembramento”.

“Pertanto – informano Alessandro Cavo (presidente regionale e provinciale Fipe-Confcommercio) e Matteo Losio (presidente Associazione Ristoranti Fepagfipe Genova) – nel rispetto delle norme e per la massima tutela dei nostri imprenditori che è il nostro scopo primario, la manifestazione non si svolgerà se non in forma virtuale”.

“Con il nuovo Dpcm – prosegue Cavo – per la ristorazione è impedita l’attività del servizio principale della giornata, mentre per i bar si tratta di un’ulteriore forte contrazione dell’operatività. La contrarietà si aggiunge alla consapevolezza che non esiste connessione tra la frequentazione dei pubblici esercizi e la diffusione dei contagi, come dimostrato da fonti scientifiche, che attribuiscono piuttosto ad altri fattori – mobilità, sistema scolastico e mondo del lavoro – le principali fonti di contagio”.

“Prendiamo atto – prosegue Marco Buticchi, presidente Fipe-Confcommercio La Spezia – delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte relative ad interventi urgenti e specifici a favore del settore, come richiesto con Forza da Fipe Confcommercio nazionale, ma tali interventi devono essere economicamente significativi, certi e immediatamente esigibili per tutte le imprese del settore”.

Enrico Calvi, presidente Fipe-Confcommercio Imperia, termina sottolineando che: “E’ comunque necessario che le Istituzioni e l’opinione pubblica prendano coscienza che la disperazione delle imprese è giunta al culmine perché vedono sfumare in moltissimi casi il lavoro di una vita intera ed il futuro dei loro figli”.

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