Liguria. “I nuovi limiti d’orario, con la chiusura anticipata alle 18 per le attività di ristorazione, penalizza le strutture agrituristiche liguri, situate principalmente nell’entroterra con un numero contenuto di posti letto e a tavola, e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus”. E’ quanto afferma Coldiretti Liguria nel commentare la chiusura anticipata imposta alla ristorazione con cui, a livello nazionale, si perdono 6 clienti su 10 (63%) che almeno una volta al mese scelgono di mangiare fuori casa la sera, con un drammatico impatto sull’intera filiera agroalimentare, dai campi alle tavole.
“Per molte strutture – afferma il presidente di Terranostra Liguria, Marcello Grenna – il solo servizio del pranzo, le possibilità di consegne a domicilio e di asporto la sera, seppur importanti, non sono sufficienti per garantire la copertura dei costi, tenuto conto che per molti agriturismi, data anche la posizione, l’ attività si concentra principalmente nei weekend, quando le famiglie possono avere maggiori possibilità di passare del tempo nel relax della campagna, dove il distanziamento sociale è assicurato. Dal lockdown i nostri imprenditori si sono attrezzati per riaprire in completa sicurezza e ancora oggi la campagna può rappresentare il luogo dove è più facile garantire il rispetto delle misure per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche, alleggerendo inoltre gli assembramenti nelle città”.
“Servono, dunque, interventi rapidi a fondo perduto per agriturismi e ristoranti per incentivare l’acquisto di prodotti alimentari Made in Liguria – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – Inoltre per non mandare ulteriormente in difficoltà la nostra economia, le limitazioni alle attività d’impresa devono prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze, superando il limite degli aiuti di Stato”.