Niente da fare

Accusato di essere evaso dai domiciliari, ma era in garage a prendere la bicicletta: 46enne assolto

La procura della Repubblica aveva richiesto la condanna ad un anno e due mesi di reclusione

toga avvocato

Savona. Stava scontando gli arresti domiciliari ed era autorizzato a lasciare la propria abitazione non prima delle 10 del mattino, ma lui alle 9.53 è sceso in garage a prendere la propria bicicletta. Per questo è stato accusato di evasione e, visti i suoi precedenti, rischiava una condanna di un anno e due mesi di reclusione. Questa mattina, però, il tribunale penale monocratico di Asti lo ha assolto.

Protagonista della vicenda è A.L., 46enne pluripregiudicato di origine sinti residente a Savona. La Corte di Appello di Genova lo aveva condannato agli arresti domiciliari, che l’uomo stava scontando in un’abitazione di Carmagnola.

Una mattina, le forze dell’ordine si sono presentate a casa sua alle 9.53 e cioè pochi minuti prima dell’inizio dell’orario di “libera uscita” delle 10 del mattino. L’uomo non era presente nell’alloggio e perciò nei suoi confronti è scattata l’accusa di evasione. Visti i suoi precedenti, la procura della Repubblica aveva richiesto la condanna ad un anno e due mesi di reclusione.

Il legale dell’uomo, l’avvocato Carlo Bodda, ha dimostrato che al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine il 46enne era nel garage del palazzo dove risiedeva per prendere la bicicletta. Bodda, dunque, ha richiesto “la speciale tenuitá del fatto poiché effettivamente era pacifico che si trattasse di pochi minuti e il recluso era stato reperito nell’immediato con una bicicletta”.

Questa mattina il tribunale penale in funzione monocratica di Asti ha assolto A.L. dalle accuse: “Giustizia è stata fatta”, è il commento dell’avvocato Bodda.

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