Criticità

Scuole savonesi nel mirino dei sindacati, lettera al Prefetto: “Mancanza di organico e ritardi”

I punti nevralgici indacati da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola

Riaprono le scuole nel savonese

Savona. I sindacati savonesi della Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola scrivono una lettera al prefetto Antonio Cananà per chiedere di farsi portavoce presso il Governo delle “difficoltà che sta vivendo il mondo della scuola savonese”.

“Molti i punti critici non ancora risolti rispetto all’avvio dell’anno scolastico in provincia di Savona – scrivono dai sindacati – Primo fra tutti la questione organico. La priorità assoluta ed urgente è la copertura di tutti i posti in organico. Difficile il ritorno ad una ‘normalità’ seppure con stringenti regole. Occasione fondamentale, da noi voluta e sostenuta a gran voce per non acuire quel divario inevitabilmente creatosi durante i mesi del lockdown, tra chi ha avuto accesso ad una buona didattica a distanza e chi, spesso per ragioni socio economiche, ha potuto usufruirne solo in parte”.

“Tuttavia non è stato e non è un avvio tranquillo a causa di numerosi problemi – prosegue la lettera diretta al prefetto – Non tutti e non sempre riconducibili a SARS-CoV-2. I tempi assai ristretti per gestire migliaia di domande pervenute da aspiranti docenti e la tardiva pubblicazione delle graduatorie GPS riportanti inevitabilmente numerosi errori, non ultima una procedura di assegnazione delle supplenze che il MI aveva garantito essere completamente informatizzata e che invece è risultata essere di pesantissimo aggravio del lavoro degli uffici amministrativi, ha come conseguenza un eguale ritardo nell’individuazione dei docenti supplenti per la copertura di migliaia di posti”.

“Per una serie di scelte operate a livello nazionale sia gli Uffici Scolastici che dovrebbero supportare le istituzioni locali, sia il personale assegnato a queste ultime scontano una condizione di insufficienza dovuta ad anni di tagli alle risorse destinate al pubblico impiego e in particolare al sistema di istruzione” aggiungono dai sindacati.

“Oggi, nella situazione emergenziale che stiamo vivendo, queste carenze impediscono di garantire non solo l’avvio, ma anche una prosecuzione delle attività in condizioni di necessaria sicurezza, compromettendo quindi la regolare erogazione di un servizio pubblico costituzionalmente garantito da parte di chi ne avrebbe la responsabilità – sottolineano dai sindacati – La stessa decisione di implementare l’organico assunta dal MI rischia di vedere vanificati i suoi effetti, avendo condizionato la durata dei contratti all’andamento della situazione epidemica e alle eventuali decisioni conseguenti. Ciò farebbe venir meno ogni effettiva garanzia di continuità didattica”.

“La mancata stabilizzazione del personale su una vasta platea dei posti vacanti in organico pari al 76,27% per il personale docente e al 24% per il personale Ata ha riflessi pesanti sulla funzionalità delle scuole; si pensi ad esempio ai collaboratori scolastici, profilo professionale già carente rispetto alla rete delle scuole savonesi che hanno un numero di plessi assai rilevante e spesso dislocati in comuni diversi. Un dato che dimostra quanto sia difficile per i dirigenti scolastici e lo stesso personale garantire la vigilanza e la sicurezza degli alunni e degli ambienti, ancor più problematico rispetto ad una situazione emergenziale che implica anche una frequente e adeguata igienizzazione delle strutture”.

“La scarsa disponibilità di spazi, nonostante la ricerca spasmodica sul territorio durante i mesi estivi di luoghi idonei allo svolgimento di attività didattiche in presenza, non ha consentito di evitare l’uso prolungato di mascherine sia per gli studenti che per il personale durante l’orario scolastico, regola che si impone laddove non è possibile rispettare la distanza di sicurezza voluta dal CTS e si vuole garantire una presenza in aula per tutti gli studenti” recita ancora la lettera.

“Il forte ritardo, inoltre, nell’invio di dotazioni e arredi utili a consentire uno sdoppiamento delle aule ha di fatto comportato orari scolastici frammentati determinando così notevoli criticità anche sul versante della gestione dei trasporti. Come denunciato per tempo dalle nostre organizzazioni, il non aver voluto rimandare l’avvio delle lezioni a dopo le votazioni ha messo in difficoltà le scuole, ampiamente utilizzate per le operazioni elettorali, relativamente alla sanificazione e pulizia dei locali”.

Così termina la lettera: “Segnaliamo anche incertezze riscontrate rispetto alla gestione dei casi Covid e il ritardo nell’individuazione dei referenti Covid per scuole e famiglie. Avremmo auspicato, in definitiva, ben più attenzione e responsabile impegno da parte delle istituzioni locali, anziché veder trasformate le difficoltà del momento, come talvolta è accaduto, in mero pretesto per la propaganda elettorale”.

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