Savona. “Fermiamola, prima che sia troppo tardi”. Un sfogo duro, durissimo, quello che l’ex assessore alla Cultura di Savona Ferdinando Molteni riserva a chi oggi occupa quella carica, Doriana Rodino. Un lungo sfogo che parte da lontano, ma è intrinsecamente legato a una querelle degli ultimi giorni: la lettera con cui 57 firmatari (tra cui lo stesso Molteni) hanno chiesto al Comune di rivedere i criteri per l’assegnazione della direzione del Teatro Chiabrera (LEGGI QUI).
“In Comune, a Savona, siede una sedicente assessoressa alla Cultura, tale Doriana Rodino – scrive Molteni – Di lei si sa poco, anche perché è da sempre sotto tutela della sindachessa Ilaria Caprioglio, la quale ha come delega la ‘programmazione culturale’. Infatti non si capiva bene, fino a qualche giorno fa, quale fosse il ruolo della suddetta Doriana Rodino. Poi lo abbiamo scoperto. Il suo ruolo è sparare ca**ate sulla gestione del Teatro Chiabrera. Ma ca**ate talmente grosse che quando le abbiamo lette abbiamo pensato a qualche errore di interpretazione dei giornalisti (tanto è sempre colpa loro). Invece no. Le ca**ate era tutte autentiche, gigantesche, talmente assurde da far pensare ad un intervento situazionista. Ma dubito che la suddetta Doriana Rodino abbia mai letto Guy Debord”.
Nella lettera i firmatari chiedevano di non individuare una figura simile a quella dello storico direttore Roberto Bosi (che si è sempre occupato sia della parte artistica che di quella amministrativa) ma di scindere i due ruoli, affidando la parte economica a un dirigente comunale e individuando una figura esterna (da cambiare ogni 3-5 anni) per la gestione culturale. Richiesta a cui Rodino ha risposto anche con un invito ai firmatari a contribuire economicamente alla cultura savonese (una provocazione “figlia” del fatto che tra loro ci fossero anche figure di spicco come Fabio Fazio o Freccero). Una risposta che a Molteni, proprio, non è andata giù.
“La prima ca**ata galattica – tuona – è stata quella di dire che, visto che 57 cittadini avevano firmato una lettera critica nei confronti della pessima amministrazione di Savona e del folle bando per la ricerca di un direttore del Chiabrera, sarebbe toccato a loro (i 57) finanziare la cultura. Una battuta che neanche un fascioleghista sotto acido avrebbe immaginato. Eppure lei l’ha detta. Qualche giorno dopo, per mettere una pezza al delirio scatenato sul Chiabrera, ha pensato bene di dichiarare che il nuovo direttore sarà affiancato da una commissione consultiva formata dalle associazioni cittadine. Posto che questa ca**ata fotonica supera probabilmente la precedente, mi chiedo e chiedo alla sedicente assessoressa: quali associazioni?”.
“A Savona, le associazioni culturali sono decine e con quale criterio verranno selezionate per far parte della commissione? – chiede l’ex assessore – In base all’anzianità di servizio: ce li vedo quelli della Campanassa e de U Pregin discutere col nuovo direttore delle attuali tendenze del teatro italiano o se invitare un quartetto barocco o un solista di clavicembalo. Anche perché non credo, sinceramente, che l’assessoressa abbia in mente le associazioni musicali e teatrali. Immaginiamo, per un momento, una consulta con dentro le associazioni che organizzano concerti o spettacoli teatrali in città. Il conflitto di interessi e gli effetti sulla programmazione sarebbero terrificanti“.
In chiusura arriva l’ultima bordata: “So che gli amici dell’opposizione stanno facendo il loro ottimo lavoro in consiglio comunale. E so anche dei malumori interni alla maggioranza. Spero che la sindaca si ravveda e, almeno nell’ultimo anno di mandato, affidi la cultura (che già tanto ha sofferto in questi ultimi mesi) alle mani di una persona all’altezza“.