Caccia al bis

Sanità, Toti categorico sulle privatizzazioni di Cairo e Albenga: “Nessun passo indietro, è la scelta migliore”

Il governatore a tutto campo durante l’intervista online a cura delle redazioni di IVG.it e Genova24.it

Giovanni Toti

Regione. È un Giovanni Toti a tutto campo quello intervenuto questo pomeriggio in diretta sulle pagine facebook di IVG.it e Genova24.it. Il governatore uscente, candidato alle elezioni regionali liguri alla presidenza della Regione per la coalizione di centro-destra, durante una lunga intervista ha toccato alcuni tra i principali temi della campagna elettorale.

Per quanto riguarda il rapporto con gli alleati che lo sostengono, Toti ha subito sgombrato il campo dalle voci che lo vogliono “in contrapposizione” con alcuni partiti (Lega in particolare): “Sono tutte dietrologie politiche – ha esordito Toti -. Ho una lista civica del presidente e sinora ho governato bene con tutti gli alleati. Al contrario di quanto sostenuto da alcuni, mi auguro che tutte le forze politiche che mi sostengono vadano egualmente bene anche in questa competizione”.

Secondo Toti, quindi, se dalle urne dovesse uscire una Lega al 27% e un “Cambiamo!” (la lista del presidente) al 12% non ci sarebbero problemi: “Questi numeri non mi appassionano – ha proseguito -. Penso che il centro-destra avrà uno straordinario successo, ma allo stesso tempo spero che gli amici della lista arancione ottengano altrettanto un risultato positivo”.

Squadra che vince non si cambia? Secondo il governatore ligure, in realtà, nella nuova formazione qualcosa potrebbe cambiare: “Sulla base dell’attuale esperienza rimoduleremo alcune deleghe in modo diverso – ha spiegato Toti -. Tutti hanno lavorato tantissimo in questi anni. Parliamo di sette assessori regionali che si spalmano deleghe e che devono fare scelte importanti. Nella maggior parte dei casi mi piacerebbe che chi ha una delega nella mia amministrazione si dimetta dal ruolo di consigliere. Questo lo chiederò sicuramente ai partiti che mi sostengono”.

Tra gli argomenti più caldi del momento, quello della sanità occupa sicuramente un ruolo centrale nel programma elettorale di Toti. Un tema, quest’ultimo, connesso indissolubilmente a Sonia Viale, vicepresidente della Regione e assessore alla sanità uscente a caccia della riconferma. E se da un lato Toti rassicura sull’ottimo rapporto con gli alleati, dall’altro lato è impossibile non notare la candidatura – tra le fila della Lega – di Brunetto Brunello, primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Paolo. Proprio quest’ultimo, seppur indirettamente, avrebbe criticato l’operato di Viale, esprimendo un giudizio negativo sulla gestione sanitaria dell’amministrazione uscente.

Sulle privatizzazioni degli ospedali di Cairo Montenotte e Albenga, invece, Toti è categorico: “Riaprire i presidi sanitari è una priorità e farlo senza l’aiuto della capacità di sintesi dei privati sarebbe impossibile – ha concluso il governatore -. L’alternativa sarebbe quella di lasciare gli ospedali di Albenga e Cairo senza un pronto soccorso. Si parla di ospedali pubblici gestiti dai privati, dove non si paga nemmeno il ticket, che è stato abolito in tutta la Regione. È sanità privata ad uso pubblico, secondo le regole pubbliche, con prestazioni che vengono erogate come esattamente in un ospedale pubblico”.

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