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Sanità, Sansa: “Il piano del governo segue le nostre stesse linee guida”

"Una sanità pubblica più vicina ai liguri, in grado di fornire risposte 7 giorni su 7"

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Liguria. “Una sanità pubblica più vicina ai liguri, in grado di fornire risposte 7 giorni su 7: il nostro programma sulla sanità si sposa perfettamente con quello elaborato da Governo”. Lo afferma il candidato presidente della Regione Ferruccio Sansa.

“E’ con un certo orgoglio che abbiamo accolto le prime notizie sul piano quinquennale del ministro della salute Roberto Speranza, un piano indispensabile per attingere ai fondi europei. L’orgoglio deriva dalla constatazione che le soluzioni individuate dal ministero sono le stesse inserite nel nostro programma grazie al lavoro del pool di esperti (medici, infermieri, tecnici) coordinato da Massimo Costantini, direttore scientifico dell’Irccs di Reggio Emilia. Un segno dell’efficacia e della competenza di chi ci ha aiutato a ideare il programma”.

“Il piano del ministero riprende i punti fondamentali presenti nel nostro ‘Prendersi cura della Liguria’, che abbiamo presentato alla stampa lo scorso 31 agosto al Cap di Genova. Eccone alcuni. La ‘casa digitale’ come primo luogo di cura delle persone. Grazie alle tecnologie e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, il monitoraggio, la prevenzione e l’assistenza domiciliare diventeranno una realtà diffusa. Le ‘case della salute’ (il ministero le chiama ‘case di comunità’, ma i servizi previsti sono i medesimi), centri in cui si troveranno medici di medicina generale 7 giorni su 7, integrando la loro presenza con le guardie mediche h 24. Qui lungo la settimana sarà possibile effettuare visite specialistiche, piccole terapie, esami diagnostici semplici, monitoraggi per la prevenzione. Il servizio sarà integrato con la parte amministrativa (cup e fascicolo elettronico personale) e con l’assistenza psicologica e socio-sanitaria. Il ministero prevede di spendere 5 miliardi su tutto il territorio nazionale. Le assunzioni di medici e infermieri. Il ministero prevede di consentire a tutti i medici neolaureati di accedere alle specializzazioni. La realizzazione o il miglioramento degli ospedali, che, grazie anche a investimenti nella ricerca, devono diventare luoghi di eccellenza sanitaria e scientifica”.

“Come si può vedere – osserva Massimo Costantini – andando a leggere il piano quinquennale del ministero, la direzione scelta è quella della rafforzamento della medicina territoriale e della sanità pubblica. Non si fa menzione alle privatizzazioni, che invece sono il faro dell’attuale giunta regionale”.

“Quando presentammo il nostro programma ‘Prendersi cura della Liguria’, immediatamente i seguaci di altri candidati alla presidenza della Liguria, lo bollarono come ‘libro dei sogni’. Il piano del ministero li smentisce sonoramente: tutto questo si può fare e si deve fare per tanti motivi: per evitare lo spopolamento dei paesi, per limitare l’accesso ai pronto soccorso, per abbattere le liste d’attesa, per migliorare la prevenzione, guadagnando in benessere e riduzione dei costi, per invertire la tendenza a farsi curare in altre regioni, per fare in modo che la sanità resti pubblica e alla portata di tutti, indipendentemente dal loro reddito”.

“Ricordiamo ancora una volta agli elettori che la Regione dedica ogni anno l’80 per cento del proprio bilancio alla sanità. In questo senso, il voto del 20 e 21 settembre è anche e soprattutto un giudizio su come la sanità è stata gestita in Liguria. A noi pare che tra privatizzazioni, tagli di personale e attrezzature, fughe dei pazienti, disservizi, liste di attesa, incapacità di affrontare l’emergenza Covid (la Liguria è la seconda d’Italia per mortalità da coronavirus, in rapporto alla popolazione e alla Spezia siamo tornati a un numero di contagi al livello dei giorni dell’emergenza), conflittualità pregiudiziale con il comitato tecnico scientifico, il giudizio sulla giunta Toti sia più che negativo. Ma ora quello che importa è sapere come invertire la rotta. Ci pare di avere le idee chiare, idee che coincidono con quelle del governo: invece di litigare come la destra ha fatto finora, abbiamo veramente la possibilità di cambiare e prenderci cura dei liguri”.

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