Liguria. Aristide Massardo è il primo candidato alla presidenza della Regione Liguria a sottoscrivere le proposte di Confartigianato per lo sviluppo del territorio ligure nel prossimo quinquennio.
L’incontro e la firma del documento #NextLiguria (lo trovi qui), che contiene i sei macro-temi e le rispettive azioni concrete per il rilancio delle micro e piccole imprese liguri, si sono svolti oggi nella sede dell’associazione di categoria, in via Assarotti a Genova.
Sottoscrivendo il documento, il candidato alle prossime elezioni regionali si è impegnato a lavorare per raggiungere una serie di obiettivi riguardanti sei temi fondamentali per lo sviluppo della “Liguria di domani”: microimprese al centro; fisco, incentivi, credito e pagamenti; competitività; burocrazia; formazione e lavoro; infrastrutture, ambiente, trasporti ed energia.
“Si tratta di proposte concrete e realizzabili, che riteniamo fondamentali per dare un futuro alle nostre micro e piccole imprese, – sostiene Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria. – Come Confartigianato, ci impegneremo anche nel corso della prossima legislatura a monitorare il lavoro di tutti gli eletti e lo stato di avanzamento delle nostre proposte verso una loro attuazione concreta”.
“Temi fondamentali per l’intero sistema delle micro e piccole imprese, che hanno evidentemente esigenze e problemi diversi da quelli delle grandi realtà aziendali, – commenta Aristide Massardo. – Penso per esempio alle problematiche fiscali e alla burocrazia: se nel primo caso, a livello locale, si può intervenire solo relativamente, sulla burocrazia è necessario un cambio di passo drastico. Snellire e migliorare l’apparato burocratico significa cambiare il modo di fare le cose: al giorno d’oggi molte pratiche non possono più essere svolte di persona, ma devono necessariamente essere risolte per via telematica, risparmiando così tempo, fatica e denaro”.
“Altro tema importante che Confartigianato sottolinea nel documento, e che condivido, è quello della formazione: oggi più che mai è opportuno investire sulle competenze delle persone, in modo mirato, e sulle loro capacità di ‘fare cose’. Dobbiamo insegnare ai giovani non solo a studiare, ma soprattutto a ‘fare’, anche a livello universitario”, ha concluso.