Agenda

La giornata elettorale: ancora sanità, ma anche riapertura scuole, agricoltura, turismo e incontri

Ecco gli interventi di oggi in vista del voto

elezioni regionali

Savona. Di seguito i comunicati stampa di oggi, domenica 13 settembre 2020, relativi alle prossime elezioni regionali in Liguria.

L’ASSESSORE GENOVESE LAURA GAGGERO AD ALBENGA PER SOSTENERE DIEGO DISTILO (FDI): “PIACEVOLE AVERE LA SUA VICINANZA”

“Ho avuto il piacere di ricevere la visita presso il banchetto elettorale, nel centro storico ad Albenga, l’assessore al turismo del Comune di Genova Laura Gaggero. E’ stato davvero piacevole avere la sua vicinanza e la sua stima in questo momento di Campagna Elettorale. Laura è molto legata ad Albenga in quanto cugina di un grande amico, l’assessore ingauno Mauro Vannucci, mio compagno di viaggio in amministrazione”.

GIACOMO CHIAPPORI (GRANDE LIGURIA): “LIGURIA TERRA DI INCOMPIUTE DOPO 30 ANNI DI GOVERNO DI DX E SX”

“La situazione della Regione Liguria è drammatica. L’ emergenza sanitaria presa sotto gamba. La sanità pubblica smantellata senza alcun progetto. Sulle infrastrutture si continuano a spendere soldi in nuovi progetti tipo Gronda, ma non si finiscono quelli in cantiere da decenni, vedi raddoppio ferroviario. Strade e autostrade abbandonate per decenni nel silenzio del regolatore regionale. 

Acqua pubblica e rifiuti senza guida della Regione, acquedotti colabrodo e discariche in deroga. Il turismo è abbandonato a se stesso senza programmazione: come ha speso la Regione i soldi sul turismo? 

Naturalmente l’incapacità della Giunta Toti non ha realizzato da sola questo disastro, ma si è sommata a 25 anni in cui destra e sinistra si sono alternati al potere in Regione, spesso con accordo segreti sotto banco. 

Ora, questa volta, per la prima volta, c’è una reale alternativa: Chiappori Presidente con la sua esperienza e Grande Liguria, una squadra con progetti veri e nuovi come lo Statuto Speciale e il no alla Gronda ed al Mini Galliera”.

GIACOMO CHIAPPORI-ELISA RAVERA (GRANDE LIGURIA): “UN PIANO SANITARIO PER LA VALLE BORMIDA E LE AREE MARGINALI”

Ieri 12 settembre 2020 la candidata Elisa Ravera di Grande Liguria ha assistito alla tavola rotonda nell’ambito dell’incontro con tema “La sanità in Valle Bormida e nelle aree marginali dopo il coronavirus, organizzato dal Comitato Sanitario Locale Valle Bormida presso il Teatro comunale di Cairo Montenotte. In tale contesto hanno avuto voce vari candidati locali alle elezioni Regionali.

Non ci è stata data la possibilità di intervenire al dibattito, anche brevemente, sul tema che ci sta molto a cuore, nonostante la richiesta inviata e poi reiterata in loco dalla candidata Elisa Ravera. Siamo quindi costretti ad esprimere il nostro disappunto per non avere avuto pari opportunità di espressione sul tema, dal momento che, come Grande Liguria abbiamo le idee chiare al riguardo, frutto di studi e dibattiti interni.

Noi chiederemo, appena insediati, il riconoscimento da parte della Regione Liguria dello status di ospedale di zona disagiata come previsto dal DM70/2015, in considerazione della collocazione territoriale e dei problemi periodici di viabilità. Si tratterà di riappropriarsi di un ospedale a gestione pubblica che garantisca un punto di primo intervento h 24 ed i servizi di base, quali ambulatori, radiologia, degenza per persone anziane, riabilitazione. 

Fin da ora chiediamo di intervenire al tavolo di lavoro che si terrà a breve per la redazione di un piano sanitario per la Valle Bormida e le aree marginali, in quanto in quel contesto non parleremo di artigianato o altro, ma saremo in grado di fare proposte valide e concrete al riguardo”.

ENTROTERRA, ALICE SALVATORE (ILBUONSENSO): “SOSTENERE AZIENDE AGRICOLE PER UN TURISMO MIGLIORE”

“Abbiamo visitato l’azienda agricola di Maria Giulia  Scolaro a Savignone. È un’oasi paradisiaca bellissima dove viene  offerta anche la possibilità di riposare, di godere del verde, dei  fiori, degli alberi da frutto che vengono coltivati.

Con loro vengono create, attraverso una trasformazione certificata con  marchio biologico, confetture, sciroppo di rose e tanti altri prodotti  ricavati da frutti della terra coltivati con tanta passione.

C’è però bisogno da parte della Regione Liguria di una regia, di un  coordinamento per mettere in contatto tutte le aziende virtuose del  territorio, proprio come questa, con gli operatori del turismo e delle  attività produttive per creare dei pacchetti turistici che invitino il  turista che va sulle spiagge della nostra bella regione anche  nell’entroterra, magari attraverso escursioni e percorsi  enogastronomici dedicati.

Per poter creare un’offerta turistica come si deve, per far vivere il  nostro territorio e premiare chi tutela la terra dai moti franosi, chi  presidia lo stesso e chi riesce a portare avanti attività sostenibili  che consentono il mantenimento della tradizione attraverso la  produzione di prodotti tipici e di alta qualità che tutelano in questo  modo anche il nostro benessere.

Parlando con Maria Giulia Scolaro è emersa l’esigenza di sostenere  queste aziende agricole monofamiliari nelle loro attività. ilBuonsenso  ha individuato una soluzione perfettamente alla portata della Regione  Liguria: organizzare degli stage per studenti che possono completare  la loro istruzione lavorando all’interno delle suddette aziende  agricole o impiegare, sempre per lo stesso scopo, i percettori del  reddito di cittadinanza.

Pulizia del terreno, raccolta dei frutti, sistemazione dei fiori:  tutte attività semplici ma in grado di poter dare vita con il tempo  anche a nuove professionalità e allo stesso tempo aiutare  concretamente le aziende agricole sul territorio a prosperare.

Aziende agricole come quella visitata oggi da ilBuonsenso hanno però  bisogno anche di un supporto informatico: molte di esse utilizzano i  social network e siti web per pubblicizzare e vendere i loro prodotti  bio. La Regione, vista la loro importanza per la crescita del  territorio e il benessere dei cittadini, dovrebbe fornire il suo  contributo per far conoscere queste realtà sia all’interno che fuori  dei confini della Liguria”.

GIANNI PASTORINO (LINEA CONDIVISA): “SE ALUNNO POSITIVO AL COVID, NO TAMPONI AI COMPAGNI DI CLASSE. ULTIMA FOLLIA DI ALISA”

Scuola, va in scena l’ultima follia di A.Li.Sa: nell’ipotesi di un alunno sospetto covid positivo, nessun tampone per i compagni di classe. “La delibera emanata da A.Li.Sa l’11 settembre, solo a 3 giorni dalla ripartenza delle scuole, raggiunge l’apice della confusione e della contraddizione dall’inizio dell’emergenza covid. In particolare, le istruzioni per i centri educativi dell’infanzia e per le scuole di ogni ordine e grado contengono almeno 2 elementi particolarmente gravi, sui quali non c’è piena consapevolezza né fra le istituzioni né fra i genitori, i primi interessati alla questione. Qui si rischia il caos”. Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, vicepresidente della commissione regionale sanità.

“Il primo: è stato indicato come hub il Gaslini. Dal punto di vista delle competenze è una scelta comprensibile, ma non lo è dal punto di vista della logistica. Nel momento in cui un alunno è sospetto positivo, parte la comunicazione con il pediatra/medico di famiglia, quindi l’obbligo per la famiglia di ritirare l’alunno e il trasferimento all’ospedale competente. Che è a Quarto. Il che, in alcuni casi, significherebbe dover attraversare tutta la città, vista la particolare conformazione urbanistica di Genova. E lo ricordiamo, stiamo parlando di un caso di sospetta positività al virus –spiega Pastorino -. Ci chiediamo se non sia preferibile un meccanismo inverso: gli operatori sanitari si recano presso la scuola, effettuano il tampone e valutano immediatamente la situazione. Forse per i vertici di A.Li.Sa è un’opzione troppo semplice?”.

“Il secondo elemento inquieta ancora di più. Allo stato attuale A.Li.Sa. non riconosce un ’emergenza covid’, pertanto i compagni di classe di un alunno riscontrato positivo non vengono sottoposti automaticamente a tampone, bensì vengono reclusi in casa per 14 giorni. Direttamente, senza accertamenti. Cosa che appare del tutto illogica sia a livello di prevenzione sanitaria sia per quanto riguarda le conseguenze che le famiglie potrebbero subire –sottolinea Pastorino -. Ad esempio, poniamo il caso di un ragazzo, compagno di classe di un alunno riscontrato positivo, che a sua volta abbia contratto il covid ma sia asintomatico. Come abbiamo visto non sarà sottoposto a tampone: starà 14 giorni di quarantena, ma a stretto contatto con i genitori, i quali a loro volta magari avranno a che fare con i nonni o con persone anziane, quindi soggetti spesso fragili. Facile immaginare gli esiti”.

“Insomma, non comprendiamo perché non effettuare immediatamente il tampone a tutta la classe, qualora sia riscontrato un caso di positività. Ma lo sappiamo, per il governo di Toti la politica dei tamponi è un tabù. Deduzione: meglio scegliere soluzioni che alla fine agevolano la diffusione del virus –conclude Pastorino -.Come Linea Condivisa crediamo sia necessario il ritiro immediato della delibera. Va riscritta tenendo presente le necessità degli studenti e degli operatori scolatici. Un sistema di monitoraggio così organizzato rischia di essere un boomerang”.

EUROPA VERDE E DEMOS PRESENTANO I CANDIDATI ALLE REGIONALI 2020 AD ALBENGA

Europa verde e Demos saranno in piazza del Popolo,, ad Albenga, mercoledì 16 settembre, alle 17, con un presidio per presentare i candidati e candidate del ponente.

“Mancano pochi giorni al voto e possiamo farcela per combattere il cambiamento climatico, battere il razzismo, far divenire la tutela dei beni culturali un elemento fondante della coscienza civile, sostenere i diritti animali e la conversione ecologica dell’economia con Sansa Presidente”, ha dichiarato Danilo Bruno.

DIBATTITO SUL REFERENDUM ORGANIZZATO DA “IL ROSSO NON è IL NERO”, FRANCO ASTENGO: “UN ‘NO’ CON RAGIONE E SENTIMENTO”

“Ha tenuto fede al titolo lo svolgimento del dibattito in sostegno del “NO” nel referendum taglia democrazia organizzato dal gruppo “Il Rosso non è il Nero”. Il dibattito si è svolto sabato 12 settembre a Savona presso la SMS Fornaci (giardino Serenella g.c.). Alla passione politica espressa dai tanti partecipanti si è intrecciata ,infatti, una discussione che ha oltrepassato i temi della scadenza referendaria, ponendo la prospettiva stessa del rilancio della democrazia costituzionale.

Nella maggior parte degli interventi, infatti, sono stati considerati facilmente “smontabili” gli argomenti “di pancia” lanciati dal Movimento 5 stelle per arrivare alla votazione parlamentare che ha dato via libera alla legge: di particolare debolezza è stata individuata la tesi riguardante i costi dell’istituzione parlamentare che, invece, con il taglio numerico proposto, finirebbe con il trasformarsi sempre di più in una sede di arroccamento nella detenzione del potere; tanto più che rimarrà il metodo antidemocratico delle liste bloccate usato fin qui per la designazione dei parlamentari.

Egualmente è stato rilevato come, addirittura a differenza del disgraziato progetto bocciato dal Referendum del 2016, sia totalmente assente in questo caso una qualche visione di prospettiva per il funzionamento delle istituzione democratiche.

Ricostruiti i passaggi della crisi del sistema, a partire dall’elezione diretta dei Sindaci inteso come momento di esaltazione del personalismo politico e via, via, dalla costruzione del “partito azienda”, di quello a “democrazia del pubblico” fino all’attuale ” democrazia recitativa” fondata sul pericoloso slogan “uno vale uno” nel corso della discussione è stata posto in campo, reclamando il tema della prospettiva democratica.

Serve l’avvio di una forte discussione nel Paese sui temi il quesito referendario non affronta limitandosi a chiedere l’approvazione per un taglio lineare della rappresentanza politica e territoriale. Un’ipotesi che, in queste condizioni, è stata definita nelle conclusioni come un vero e proprio “salto nel buio”.

Il “NO” rimane quindi l’unica risposta costituzionalmente valida rifiutando strumentalizzazioni che potrebbe venire da destra e da settori che, arbitrariamente, vorrebbero legare il voto alla tenuta del governo: strumentalizzazioni da respingere senza esitazioni. Il “NO va inteso come voto costituzionalmente libero.

Da notare, infine, che al tema della ripresa costituzionale è stato collegato, in molti interventi, anche quello di una ripresa di presenza politica a sinistra: un segnale di richiesta di vitalità, in questo senso, che il gruppo nella sua prospettiva di prosecuzione di impegno”Il rosso non è il nero” intende assolutamente raccogliere.

Presieduto da Dilvo Vannoni e introdotto dalla relazioni di Maria Gabriella Branca e Franco Astengo il dibattito ha registrato gli interventi di Antonio Vallarino, Sergio Acquilino, Pino Raimondo, Anna Traverso, del presidente dell’ANPI Samuele Rago, del vice presidente dell’ARCI Jacopo Marchisio e l’intervento conclusivo di Sergio Tortarolo”.

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