Liguria. E’ di 22 punti percentuali il vantaggio dell’attuale presidente della Regione Giovanni Toti rispetto al principale concorrente Ferruccio Sansa entrambi in corsa alle prossime elezioni regionali del 20 e 21 settembre.
A sostenerlo è l’ultimo sondaggio Ipsos pubblicato questa mattina da Nando Pagnoncelli sul Corriere della sera che vede il governatore uscente al 57,4% mentre Sansa al 34,8%.
Numeri ben minori per Aristide Massardo che non supera il 2,5%, allo stesso livello di Alice Salvatore l’ex candidata del M5s alle precedenti regionali, sostenuta dalla lista Il Buonsenso. Tutti gli altri candidati sono invece stimati al di sotto dell’1%. Si stima un’affluenza alle urne del 62%, nettamente superiore sia alle precedenti regionali sia alle Europee 2019.
“La decisione di propendere per un candidato unitario da parte di Pd e 5 Stelle è stata faticosa e ha alimentato non poche contrarietà all’interno delle due forze politiche – scrive Pagnoncelli – sulla carta la scelta appariva promettente, dato che la somma dei voti ottenuti nel 2015 dalla candidata del centrosinistra Paita (27,8%) e quelli della Salvatore (24,8%), era nettamente superiore rispetto al risultato di Toti che si affermò con il 34,4%. Ma la politica non è quasi mai fatta di somme aritmetiche di risultati precedenti e nella campagna attuale gli avversari di Toti devono fare i conti con una valutazione positiva dell’amministrazione espressa dal 62% dei liguri”.
Ma ora veniamo alle liste: in Liguria, il primo partito sarebbe la Lega con il 21,1%, seguita dalla lista del suo movimento Cambiamo, che si attesta al 19,8%. Nel centrosinistra, invece, il Pd non va oltre il 16%, seguito dal M5s al 9,7%. Debole l’apporto anche della lista del candidato presidente Sansa, che tocca quota 6,5%.
Secondo il sondaggio Ipsos Toti può contare anche su un “gradimento personale (52%) nettamente superiore rispetto a quello di Sansa (27%)”, la cui notorietà peraltro è più contenuta (57%) rispetto a quella del presidente uscente (92%). È un gradimento “riconducibile a più aspetti, dalla capacità di dialogare con diversi segmenti sociali alla modalità con cui è stata affrontata l’emergenza sanitaria e, non ultimo, alla gestione della tragica vicenda del Ponte Morandi e della costruzione del nuovo ponte che in Liguria (e non solo) ha assunto un valore simbolico di grande importanza”.