Obiettivo comune

Depurazione, collegamenti e ammodernamento dell’impianto di Borghetto. Il sindaco Dacquino: “Fare presto”

Altro stimolo alla Servizi Ambientali e ai Comuni soci per completare le opere e avere un servizio idrico integrato di qualità

Ponente. Dopo un primo scossone dello scorso 3 luglio nel quale era stato fatto il punto sulla depurazione savonese e sulla situazione di Borgio Verezzi, il sindaco Renato Dacquino torna sulla questione del servizio idrico integrato. E lo fa a modo suo, con un bilancio dell’estate 2020 e con lo sguardo proiettato al futuro, una riflessione e uno stimolo a proseguire una azione forte e coordinata nel ponente savonese per avere un servizio idrico integrato di qualità, a tutela del nostro turismo e della pulizia delle acque, con un piano tariffario consono e rispettoso dell’utenza.

“Avere il mare pulito lungo tutta la costa (non solo davanti al proprio paese) e un servizio idrico integrato produttivo (che si autofinanzi e offra qualità) è obiettivo comune, anche per garantire una offerta turistica e balneare di livello” afferma.

“Il nuovo sistema di gestione del servizio idrico integrato è basato sul full recovery cost, la normativa è in evoluzione e comune in tanti settori (es: rifiuti), gli utenti pagano per il servizio e con i relativi ricavi i gestori devono garantire il mantenimento della struttura e fare fronte agli investimenti. Indispensabile avere a tutti i livelli competenze adeguate e responsabilità sociale. La scelta della gestione pubblica fa in modo che il margine del gestore, il profitto, venga totalmente reinvestito sul nostro territorio. Non è più previsto alcun contributo da parte dello Stato e neppure da parte di altri enti e/o dall’Unione Europea” ricorda il primo cittadino di Borgio Verezzi, che tona su un tema a lui caro, ovvero la necessità di una organizzazione eccellente e il pieno e solidale sostegno di tutti gli azionisti (i Comuni soci in base alle diverse quote azionarie possedute).

“Il nostro Comune ha un impianto di depurazione fin dagli anni ottanta. La crescita della popolazione nei periodi estivi, ed il tempo trascorso, hanno portato negli anni alla necessità di investire somme per il mantenimento e potenziamento del nostro impianto che oggi svolge ancora bene il suo lavoro. Tante le attenzioni e gli interventi fatti, una sola importante criticità si è verificata nella primavera del 2019 per i danni derivati allo scarico a mare dovuti alla fortissima mareggiata dell’ottobre 2018. Un evento esterno imprevedibile e di una potenza inimmaginabile. Quest’estate abbiamo avuto un mare splendido che cittadini e turisti hanno potuto godere. Positività anche per l’approvvigionamento idrico”.

“Stiamo attendendo il fondamentale collegamento al nuovo e moderno impianto comprensoriale di Borghetto Santo Spirito, non solo per prevenire danni derivanti da eventi atmosferici che sono sempre più diffusi e forti, ma soprattutto per consentire un migliore ed efficiente trattamento dei reflui con i moderni sistemi di ultrafiltrazione a membrane” sottolinea ancora il sindaco Dacquino.

Pietra completa il collegamento con la Servizi Ambientali

Tra i Comuni soci di Servizi Ambientali oggi sono completamente collegati Ceriale, Borghetto, Loano, Toirano, Balestrino, Boissano; mentre la Val Maremola, pur allacciata, necessita ancora di un potenziamento della linea di collegamento per far fronte al carico di reflui nei periodi di maggior picco. Per l’albenganese sono stati completati i lavori di collegamento all’impianto di Borghetto Santo Spirito. Resta il cosiddetto ultimo miglio per collegare anche Borgio Verezzi, circa 700 metri di tubazione dal confine del nostro paese sino all’impianto di Pietra Ligure in via Crispi, dopo che negli anni scorsi sono già state realizzate alcune opere prodromiche tra cui la nuova stazione di sollevamento. “Questa è e deve essere la priorità di tutti (Comuni soci in particolare). Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, non può penalizzare i colleghi e i cittadini delle varie comunità”.

“Guardando le statistiche di Arpal negli anni, si rileva che in molte aree da tempo depurate vi sono stati divieti di balneazione dovuti a cause esterne (fiumi, scarichi abusivi, barche ?..) a volte sconosciute. Questo ci deve far riflettere e vigilare perché i pericoli per il nostro mare sono molti e dobbiamo difenderlo”.

Quanto alle querelle, vecchie e nuove, tra i Comuni soci: “Negli anni ognuno ha fatto il suo percorso… Parlare dopo un decennio di problemi insormontabili non ha senso. Bene sistemare (sia come Comuni che come cittadini) le proprie questioni con il gestore del servizio idrico e, recuperate le risorse, completare le opere come i collegamenti mancanti e l’ampliamento delle vasche dell’impianto per consentire la ricezione dei reflui senza criticità ambientali o altro”.

“Già quest’estate, con presenze in molti periodi ben superiori alle medie degli anni passati, si sono raggiunte punte di portate di reflui mai rilevate in precedenza. Nonostante questo l’impianto sembra che abbia retto e funzionato ottimamente. Questo è dovuto agli investimenti che si continuano a fare per il miglioramento dello stesso. Per gestire il carico in arrivo dal Comune di Albenga sono previsti ulteriori interventi che non andranno a modificare la struttura né l’area interessata dall’impianto di depurazione; nessun ulteriore impatto sul territorio. Sono stati fatti studi adeguati, l’evoluzione tecnologica degli ultimi anni consentirà di raggiungere risultati in precedenza impensabili con i sistemi di depurazione tradizionale”.

E poi un altro punto delicato: “Il costo dell’acqua, bene prezioso, va spiegato, bisogna sapere che oggi stiamo pagando scelte passate di contenimento dei costi (comunque sopportati con altre risorse comunali che oggi non ci sono più), mancati interventi sulle reti (di cui vediamo gli effetti negativi oggi) e l’assenza di una sola tariffa sul nostro territorio provinciale ( evidenti i vuoti economici). Ci sono Comuni dove vengono versate tariffe irrisorie per il servizio ed altri che hanno già dei valori a regime”.

Il sindaco Dacquino poi, evidenzia, il cambiamento di assetto con la nuova società consortile Acque Pubbliche Savonesi, il cui braccio operativo per il ponente savonese è la Servizi Ambientali spa: “La scelta fatta in passato di avere un gestore unico del servizio idrico integrato in una realtà molto frammentata come la nostra non giustifica ulteriori ritardi. Il nostro territorio (ha 43 comuni, alcuni gestiti da soggetti privati, IRETI e Acquedotto San Lazzaro, altri con le proprie società partecipate, altri ancora con gestioni in economia) deve riuscire ad unificare tutto sotto un’unica insegna, ottimizzando le risorse umane e tecniche raggiungendo migliori economie di scala”.

“Questo processo di aggregazione che è in corso dal 2015, nonostante alcuni improvvisi stop dovuti a molti fattori esterni, politici ed industriali, sta andando avanti faticosamente: risulta indispensabile accelerare la sua progressione per avere la forza, anche economica, di affrontare le prossime sfide per avere infrastrutture non solo complete ma di qualità ed eccellenza” conclude.

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