Voglia di ricominciare

Come ripartono le scuole savonesi: termoscanner, ingressi scaglionati, mensa in aula e ginnastica all’aperto

Per i piccoli niente giocattoli da casa, nel banco potranno restare senza mascherina

Generica

Savona. Si contano anche i secondi che mancano al suono della prima campanella di questo nuovo anno scolastico che parte già con mille interrogativi e timori. I docenti e il personale Ata dal loro primo rientro nel luogo di lavoro si stanno adoperando per effettuare test e tamponi, per fare in modo di entrare in sicurezza a scuola, prima che i ragazzi e, tutto il loro bagaglio di possibili contatti, tra cui famigliari anche fragili, possano varcare l’atrio scolastico.

E’ una corsa contro il tempo per ogni istituto, liceo e scuola materna, primaria e media del savonese, non tanto per i tempi ministeriali, ma per tutti gli interventi e le misure che è opportuno mettere in campo per assicurare un rientro sicuro per tutti. “Nell’istituto Boselli-Alberti di Savona – ci spiegano dalla dirigenza scolastica – si stanno concludendo i lavori per aprire il quarto piano della nostra struttura per permettere così di avere maggiore spazio e poter organizzare al meglio le distanze tra alunni e sdoppiare nel caso le classi. Gli addetti inviati dalla Provincia hanno inoltre cambiato gli infissi in un’aula nuova, sistemato la pavimentazione della palestra e stanno permettendo alla colonna portante del riscaldamento di poter raggiungere il quarto piano”.

Anche nel liceo Chiabrera-Martini di Savona sono stati realizzati alcuni interventi all’interno della struttura scolastica in occasione dell’emergenza Covid: “Abbiamo collegato ogni aula con la rete internet interna, anche gli spazi aggiuntivi che andranno a ospitare i ragazzi eccedenti al numero consentito in ogni singola classe” afferma il dirigente scolastico, non escludendo un possibile ritorno alla didattica a distanza in caso di nuovi focolai.

Stessa situazione in ValBormida, dove, all’interno del liceo Calasanzio di Carcare, “molte aule sono piccole, ma grazie ad un grande lavoro di pianificazione e organizzazione siamo riusciti a trovare la soluzione che ci permette di garantire il distanziamento previsto dalle norme anti Covid – specifica Maria Morabito, dirigente scolastica dell’istituto – Verranno sdoppiate solo tre classi, tutto è stato studiato in modo da non comportare alcun disagio agli studenti e da permettere le lezioni in presenza. Utilizzeremo i laboratori, l’aula magna, la sala docenti e alcune aule dell’ex Ial. È stata inoltre abbattuta una parete che elimina un deposito, ma ci permette di avere più spazio all’interno di un’aula”.

Per offrire una maggiore sicurezza sanitaria per alunni e personale, all’interno dell’istituto Calasanzio, in diversi punti sono stati posti i gel igienizzanti e sulla pavimentazione attraverso diversi colori sono stati segnalati i vari percorsi che gli studenti dovranno seguire per raggiungere le proprie aule. “Per la sicurezza delle famiglie, inoltre – aggiunge Morabito – Abbiamo organizzato delle riunioni con le famiglie a cui è stato inviato il protocollo da seguire, stiamo cercando di fare un lavoro di sensibilizzazione”.

Come ci raccontano dalla dirigenza dell’istituto Boselli-Alberti, inoltre, sono state acquistate delle nuove sedie, mentre i banchi monoposto degli scorsi anni sono  ritenuti consoni anche in questo particolare anno scolastico. “Per la tutela di tutti nei nostri istituti verranno distribuite le mascherine e misurata la temperatura a ogni ingresso con un termoscanner a colonnina senza il bisogno di personale aggiuntivo” informa la collaboratrice dirigenziale.

Per evitare assembramenti tutti gli istituti e licei del savonese hanno optato per scaglionare le entrate e le uscite in più fasi come dalle 7.45 alle 7.50 per le classi da sei ore giornaliere, tra le 8 e le 8.10 per i ragazzi che rimangono in aula 7 ore e un ingresso pomeridiano per i corsi serali; al Chiabrera-Martini gli orari saranno calibrati in base alla disponibilità dei mezzi pubblici della zona; mentre al Calasanzio gli ingressi, quando tutti gli interventi strutturali all’edificio saranno conclusi, passeranno da 4 a 5 . In questa organizzazione al dettaglio, ovviamente, non possono mancare le sanificazioni, che verranno effettuate al termine di ogni giornata scolastica.

Un nodo cruciale era rappresentato anche dalle ore di educazione motoria, altro possibile veicolo di contagio: “Nel nostro istituto abbiamo deciso di ripensare l’organizzazione – spiegano dal Boselli-Alberti – Abbiamo ritenuto utile separare le due ore settimanali che regolarmente vengono eseguite in blocco. Un’ora verrà riservata all’attività fisica in palestra, mentre l’altra in aula, in modo da permettere una corretta sanificazione degli spazi per la successiva classe. Quando possibile comunque i ragazzi verranno accompagnati dal docente di educazione fisica all’aperto per svolgere attività di arrampicata, beach volley, nuoto in piscina”. Stesse modalità all’aperto che sono prese in considerazione nella maggior parte delle scuole.

Ma ora veniamo ai più giovani: se il rischio di contagio può già essere alto in una scuola superiore se non si prendono le corrette misure igienico-sanitarie, questo dato non può non scendere nelle classi con studenti delle elementari, delle medie e con i bimbi che frequentano la scuola materna, dove il contatto fisico risulta essere necessario. “Giocare con gli altri bambini deve avvenire in aule scolastiche meno affollate, con un massimo di 24 alunni, e in un contesto pulito. Per questo – afferma Vincenzo Tedesco, dirigente dell’IC Savona 2 – abbiamo deciso di non permettere ai bambini di portarsi i giocattoli da casa, di pranzare con il servizio mensa all’interno della propria aula e di avere contatti diretti solo con i propri compagni“.

“Restando seduti al proprio banco è possibile non usare la mascherina, mentre si reputa necessario il suo uso durante spostamenti all’interno della classe e per recarsi ai servizi” conclude Tedesco, annunciando che, a breve, è previsto anche un aumento del personale per affrontare al meglio l’emergenza Covid all’interno delle mura scolastiche.

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