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Regionali 2020, Sansa a Cairo: “La ‘saniToti’ è un pessimo modello: gli ospedali ai privati, i cittadini ad arrangiarsi” fotogallery

"L'ospedale San Giuseppe simboleggia perfettamente quanto la nostra proposta politica e quella di Giovanni Toti siano diametralmente opposte"

Cairo Montenotte. “L’ospedale San Giuseppe simboleggia perfettamente quanto la nostra proposta politica e quella di Giovanni Toti siano diametralmente opposte”. Lo afferma il candidato alla presidenza della Regione Ferruccio Sansa in occasione della tappa cairese del suo tour in Valbormida.

Ad accompagnarlo c’erano i suoi colleghi candidati consiglieri Roberto Arboscello, Alessandra Gemelli, Andrea Melis e Mauro Righello, i consiglieri comunali Giorgia Ferrari, Silvano Nervi e Nicolò Lovanio, il consigliere carcarese Rodolfo Mirri ed il segretario Dem Michele Di Sapia. Tra il pubblico anche Giuliano Fasolato del Comitato difesa sanità della Valbormida e l’associazione “Progetto Vita Ambiente”, che da anni “lottano” per la difesa del nosocomio cairese.

Analizzando la situazione della sanità della valle, Sansa ha notato: “C’è stata la privatizzazione e ora la gente di Cairo non ha più un pronto soccorso per le emergenze, ma un punto di primo intervento per 12 ore al giorno; altrimenti c’è una sola ambulanza per trasportare i pazienti negli ospedali più vicini. Un fatto incredibile per una zona che conta 40 mila abitanti. Altri reparti stanno lavorando a scartamento ridotto, come la radiologia o la dialisi: non è possibile”.

Per Sansa “questo è l’emblema di come la ‘saniToti’ affronti la questione della privatizzazione: gli ospedali vanno lasciati ai privati, i cittadini si devono arrangiare per conto proprio. Noi invece vogliamo sanità pubblica, pronto soccorso, ambulatori qui in Valle perché la gente possa avere buone cure qui. E poi le eccellenze concentrate, certo, in due o tre ospedali nelle città, ma alcune eccellenze devono anche rimanere sul territorio. Da Cairo Montenotte a Sarzana sono troppi gli ospedali che erano gioielli e che sono stati abbandonati”.

Prima di Cairo, Sansa si è recato ad Altare e poi andrà a Millesimo anche per analizzare la situazione di industria e commercio: “Girando per la Valbormida si vedono tantissimi spazi industriali abbandonati: è un vero delitto – nota a questo proposito – Mi dicono che qui Toti non si vedeva da tantissimo tempo e che adesso è ricomparso perchè siamo venuti noi. Ci sono spazi, come l’ex Ferrania, che sono assolutamente da recuperare”.

Ma non solo: “Queste aree devono essere destinate con coraggio, magari con incentivi fiscali, ad attività opposte a quelle per le quali erano destinate in passato. La Valbormida ha pagato un prezzo altissimo in termini di salute e di inquinamento, quindi qui devono venire industrie ‘green’ che in questo periodo hanno anche la possibilità di ottenere grandi finanziamenti. Questo, solo questo, porterà ricerca, tecnologia e tratterrà i giovani in questa valle”.

Spazio anche per una polemica relativa ad “un furto”. E non uno “comune”, bensì di una piazza: “Ci hanno scippato la piazza, evidentemente il centrodestra che comanda qui a Savona e in Regione aveva paura che io potessi interloquire con le imprese e i lavoratori”, ha dichiarato Sansa, commentando il “no” del Comune di Savona alla concessione di piazza Sisto IV, dove per oggi, alle 18, era in programma un incontro-dibattito sui temi del lavoro con il direttore dell’Unione industriali Alessandro Berta e il segretario generale della Cgil Andrea Pasa.

“Abbiamo chiesto la piazza 10 giorni fa – hanno spiegato i referenti savonesi della Lista Sansa – e solo ieri il Comune di Savona ci ha risposto che senza un ‘piano di sicurezza’ non avrebbe potuto concederla. Un funzionario ci ha informato che, anche se lo avessimo fatto, ormai non ci sarebbe stato più il tempo perché qualcuno lo firmasse. E dire che si trattava di sistemare 30 sedie in una piazza grande e aperta. E’ evidente il disegno politico che sta alle spalle di questa decisione. Oltretutto l’assessore competente è una candidata della Lega proprio alle regionali”.

Commento finale affidato nuovamente a Sansa: “Non ci arrendiamo e per oggi, sempre dalle 18, invitiamo tutti i savonesi a una chiacchierata itinerante in corso Italia e nel centro pedonalizzato della città”.

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