Un insegnamento

Quando in Riviera brillavano le stelle delle discoteche con Mina, Modugno e Morandi

L’epopea dei Pozzi di Loano, la chiusura della Capannina, i mille locali all’avanguardia

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Riviera. Il Governo (leggi qui) ha scelto la chiusura delle discoteche in tutta Italia da domani, lunedì 17 agosto, senza possibilità di deroghe regionali. Non sono mancate e non mancheranno le polemiche. 

È possibile che i locali che hanno le relative licenze, come ad esempio La Suerte, restino aperti come ristoranti-dinner show (strada già scelta da Flavio Briatore per il suo Billionaire di Porto Cervo) e spiagge: ipotesi percorribile come confermato dal governatore Giovanni Toti: “No al ballo, sì alle altre attività” (leggi qui).

Ma il tema discoteche fa inevitabilmente tornare alla memoria i tempi d’oro della Riviera di Savona che, per numero di locali, era la seconda in Italia dopo Rimini, mentre oggi è desaparecida. 

È difficile ricordare tutte le discoteche attive dagli Anni ’60 fino ai giorni nostri o quasi. Proviamo a gettare giù un elenco su nessuna base scientifica, soffermandoci poi sul locale primo della classe, Ai Pozzi di Loano. 

Partendo da Levante a Ponente ci vengono in mente a Varazze Kursaal Margherita, Nautilus, Orizzonte, Tana, Boschetto, Tenax, oltre al Number One di Celle.

A Savona Compagnia delle Indie in Darsena e Moulin Rouge sotto il Mare Hotel, a Spotorno Boccaccio, Night del Palace e Cambusa. 

Proseguendo verso Ponente Il Covo, lo Sporting San Bernardino e il Patio, dove ricordiamo un imperdibile concerto dei New Trolls con Ornella Vanoni.

Il Domina di Toirano attirava gente da tutto il Nord Ovest per la musica techno, che non era però sdoganata come quella che propone oggi Carl Cox. 

Discorso a parte merita ovviamente Alassio, dopo essere passati per il Black Out di Albenga. Allora ecco Boccaccio, Psycotron, Tabù, Kaos e Wisky a gogo, regno degli incontri tra i nostri giovanotti e le turiste nordiche.

Il compianto Renzo Lattuada aveva la discoteca del Porto e soprattutto La Capannina, che aveva rilevato da Michele Mangia: la Capannina è davvero il luogo che si rimpiange forse più di tutti. 

Abbiamo trascurato locali, intere località e persino la ricca categoria dei dancing (per tutti Il Flora di Pietra Ligure). Chiediamo scusa per omissioni e magari inesattezze, ma pensiamo di aver comunque reso l’idea della ricchezza dell’offerta nel Savonese. 

Arriviamo così Ai Pozzi di Loano, la cui epopea ricostruiamo con Aldo Astegiano, inventore e contitolare del locale assieme a Tino Azais, che non è più con noi. 

Ricorda Astegiano, poi protagonista di una fortunata stagione in Costa Smeralda: “Avevamo piscine, ristoranti e ovviamente l’arena spettacoli. Capienza 5000 persone, tutte  ben sistemate. L’unico rimpianto è quello di non essere riusciti a portare Charles Aznavour”.

I nomi degli artisti che si sono esibiti Ai Pozzi, a cavallo degli Anni 60 e 70, bastano comunque per far tremare i polsi. Sedetevi che citiamo i più importanti: Mina, Domenico Modugno, Gianni Morandi, Patty Pravo, Alighiero Noschese, Nada, Antoine e Ornella Vanoni, che era emozionata quasi fosse una debuttante e ci chiese il braccio per accompagnarla sul palco. 

Se possiamo permettercelo, dedichiamo questi ricordi agli imprenditori che ancora avranno voglia di battersi per offrire un valido supporto al turismo, soprattutto quello dei giovani.

Senza di loro, le luci in Riviera si spegnerebbero per sempre.

PRECISAZIONE. Ha suscitato interesse, e ne siamo soddisfatti, la rubrica Pensiamoci che ricordava quante discoteche abbia avuto la Riviera nei tempi passati rispetto alle poche rimaste oggi. Successivamente, ci sono arrivate numerose segnalazioni di locali che abbiamo dimenticato di citare, e che facciamo ora con piacere, visto che questa rubrica si può leggere sino a domenica prossima.

Nonostante le scuse preventive (impossibile o quasi ricordare tutto) è imperdonabile non aver citato Noli, che ha vantato negli anni la Biffa, il Vertigo (uno dei locali più belli dell’epoca) e il Gulliver. E ancora: a Varigotti il Plaza sotto l’hotel omonimo, a Finale Cuba Libre, Camargue, Scotch e White Horse Cellar, a Pietra il Vetronero.

Per quanto riguarda le spiagge, citazione d’obbligo per i Bagni Nettuno di Borgio Verezzi, dove Mauro Vicari ha inventato i lunedì danzanti. In località Polo 90 di Albenga ha a lungo prosperato il Moghi, mentre completiamo il panorama notturno di Alassio con U’Brecche, Manila Club, Canadian e Celito Lindo.

Più andiamo avanti e più cresce il rimpianto. Peccato davvero.

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