Fantasie sono i nomi dei progetti, realtà invece il loro contenuto!
La pista ciclopedonale Savona-Varazze è stato progettato da IRE (che ha inglobato la savonese IPS) usando veramente poche “capacità” intellettuali!
“Riassetto viario ed urbanistico dell’Aurelia storica fra la Torretta ed Albissola Marina”
Infatti tra Savona ed Albissola Marina ha posto la pista ciclopedonale sull’Aurelia, togliendo spazio prezioso a questa arteria fondamentale. Incredibile!
Attualmente l’Aurelia ha una corsia centrale , stretta, ma indispensabile al transito dei mezzi di soccorso, viste le perenni code sia in andata che di ritorno. Questa corsia sarà eliminata!
Galleria Valloria, ristretta dai recenti lavori di 60 cm, verrà utilizzata per la pista ciclopedonale, piuttosto che passare all’esterno verso il cantiere.
Posso dire: scarsa qualità dei progettisti e scarsissima attenzione dei politici Savonesi ed Albissolesi!
Non è forse un progetto migliore lasciare la strada alla larghezza attuale, utilizzare il marciapiedi esistente tra Savona ed Albissola per la pista ciclabile, e realizzare a sbalzo una passeggiata pedonale da 2,5 metri come a Bergeggi o come a Riva del Garda?
Un appello a Caprioglio, Sindaco di Savona, ad Arecco Assessore all’Urbanistica e Mobilità del Comune di Savona, a Nasuti Sindaco di Albissola Marina: non lasciate che questo “delitto” venga perpetrato!
Ricordo che nel 1930 il Sindaco di Albissola Marina si oppose strenuamente a che la nuova Aurelia in costruzione (l’Aurelia che conosciamo ed usiamo tutti i giorni) fosse larga “solo” 8 metri! Chiese a piena voce che fosse di 13 metri, ed ottenne i 13 metri di larghezza!
Oggi il Comune di Savona è totalmente “passivo” ed accetta i risultati di una indecente progettazione da parte di IRE che toglie diversi metri all’Aurelia per fare una pista ciclopedonale che si potrebbe fare come sul Garda al di fuori della sede stradale!
Ad Albissola Marina NON C’E’ PROGETTO! Il progettista suggerisce alle biciclette di utilizzare la passeggiata degli artisti od in alternativa la strada interna pedonale!
Ad Albisola Capo NON C’E’ PROGETTO! Il progettista suggerisce alle biciclette di utilizzare la passeggiata a mare.
La galleria di capo Torre verrà evitata passando sulla passeggiata a mare.
Ma mi chiedo: è uno sforzo eccessivo per progettisti e politici “vedere” che cosa hanno già fatto altri?
Ad esempio Bergeggi, od ancora meglio Riva del Garda: “Limone sul Garda (Brescia): La pista ciclopedonale a sbalzo sul lago”.
L’hanno già chiamata «la ciclabile più bella del mondo», o la «ciclabile dei sogni».
Certamente il primo tratto della pista da Limone a Riva del Garda impressiona per bellezza, capacità progettuali e operative.
Si tratta di una passerella a sbalzo, larga circa 2.5 m, lunga circa 2 km, agganciata alla parete rocciosa che strapiomba nel lago, accanto alla ‘storica’ strada del Meandro, così battezzata da Gabriele d’Annunzio negli anni Trenta del secolo scorso, poi ripresa come statale 45 bis ‘Gardesana Occidentale’.
In un panorama italiano dove la costruzione di nuove piste ciclabili è particolarmente parsimoniosa e frutto talvolta di improvvisazioni con rischiose conseguenze per gli utilizzatori – succede non di rado che le piste siano più pericolose delle strade ordinarie – vedere un’opera progettata e realizzata a regola d’arte conforta e fa sperare bene per il futuro.
Questo tratto, appena inaugurato (novembre 2018), è quello di maggior suggestione del futuro anello del Garda quello che dall’abitato di Limone raggiunge il confine con il Trentino affiancandosi alla vecchia Strada Gardesana Occidentale: con la particolarità che, dove la strada entra in galleria, la pista ciclopedonale si aggrappa alla roccia sporgendo a sbalzo sulle acque del lago.
Il progetto prevede la realizzazione di parte di un percorso ciclopedonale lungolago inserito nel progetto di “Realizzazione di un collegamento ciclopedonale sulle sponde del lago di Garda”, che coinvolge i comuni della sponda bresciana, trentina e veronese.
Il tratto sul comune di Limone completa le opere già eseguite fino a capo Reamol portando la ciclopista al confine con la provincia di Trento e, certamente, il collegamento tra i centri abitati di Limone e Riva del Garda appare il più impegnativo da un punto di vista tecnico-economico.
Allo scopo di aumentare la “trasparenza” del parapetto e, di conseguenza, per migliorare l’inserimento architettonico dell’infrastruttura, oltre all’allargamento del passo dei montanti verticali, è stato realizzato un pannello di tamponamento con sistema a “rete in fune in acciaio inox tipo CXS”.
Si tratta di una soluzione che associa alle caratteristiche di trasparenza ottime proprietà meccaniche. I dettagli tecnologici risultano, nella loro semplicità, essenziali e funzionali, garantendo nel contempo un’ottima durabilità.
Paolo Forzano