Cairo Montenotte. Oggi l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale ha incontrato all’Ospedale San Giuseppe i dipendenti e dirigenti delle professioni sanitarie e dei dipartimenti. Al centro del dibattito la tanto agognata riapertura del Punto di Primo Intervento che, come annunciato, dopo la chiusura anti – Covid riprenderà le attività dal 17 agosto, ma sarà attivo solo per 12h dalle 8:00 alle 20:00.
Si dovrà attendere invece il 14 settembre per l’attivazione della terapia del dolore e per le indagini diagnostiche con contrasto. Dal 1 settembre riprenderanno anche le visite ematologiche (Doppler AA.II) che si aggiungeranno all’attività cardiologica, reumatologica, diabetologica, endocrinologia, medicina interna, pneumologica e al Day Hospital di Medicina già attivi, così come i laboratori analisi e di radiologia (da lunedì al sabato).
Tra le novità anche un innovativo servizio sperimentale di Cure Intermedie e di Comunità ad indirizzo riabilitativo che verrà attivato entro il 7 settembre. Questo servizio degenziale prevede il coinvolgimento di specialisti internisti e fisiatri all’interno di un progetto di assistenza infermieristica e fisioterapica rivolto alla popolazione più fragile sia per patologie croniche che post-acute, in particolare ortopediche.
Dalla direzione dell’Asl2 comunicano: “È stato, inoltre, richiesto al Dottor Lentino della Direzione Medica di Presidio di predisporre una riapertura del Reparto di Fisiatria. Ad oggi il principale ostacolo risulta la mancanza di personale specialistico medico necessario per garantire la continuità assistenziale nelle 24 ore”.
Oltre al cronoprogramma delle riaperture dei servizi, alla riunione di oggi argomento cardine è stata anche la privatizzazione, che continua a scatenare numerose polemiche in Val Bormida e non solo. Dall’Asl2 assicurano: “L’incontro è stato anche l’occasione per ribadire che la collaborazione con il privato accreditato non interferisce con il fatto che l’ospedale di Cairo Montenotte è e sarà un ospedale che svolge un servizio pubblico e rimarrà di proprietà pubblica”.
“Un importante passo avanti per la sanità nella Valbormida e un incontro produttivo in cui abbiamo esaminato nel dettaglio le esigenze dell’ospedale di Cairo, non solo nell’ottica di ripresa post pandemia ma anche e soprattutto per rispondere alle esigenze dei cittadini. Mi sono inoltre giunte le preoccupazioni dei Sindaci ed era importante dare una risposta in presenza: oggi con il preciso cronoprogramma presentato e la descrizione dei percorsi intrapresi mi auguro che siano stati chiariti i dubbi. Ho chiesto ai dirigenti Asl di continuare ad ascoltare proposte ed esigenze del personale anche per l’impatto che il disagio dei lavoratori può avere sui cittadini”, ha dichiarato Sonia Viale.
“Abbiamo stilato con cura un programma della graduale riapertura in cui, ai servizi già avviati, vanno ad affiancarsi offerte sanitarie di fondamentale importanza: l’avvio del reparto di cure intermedie e di comunità con indirizzo di riabilitazione entro il 7 settembre. È stato richiesto al dottor Lentino di predisporre la riapertura del Reparto di Fisiatria per il quale la mancanza di personale rappresenta l’unico ostacolo. Dal 17 agosto saranno attive le terapie antalgiche, le indagini diagnostiche e dal 1° settembre si riavvieranno i doppler e le visite ematologiche. I laboratori di analisi e radiologia, sono già attivi dal lunedì al sabato”, ha concluso il vicepresidente di Regione Liguria.
Ma non ci sta il Pd ligure che, per voce dei consiglieri regionali Giovanni Lunardon e Mauro Righello, è partito all’attacco: “Dopo essere stata scaricata anche dal suo segretario Salvini, che si è schierato contro la privatizzazione sanitaria della Giunta Toti, l’assessore Viale oggi è andata in visita all’ospedale di Cairo e, ancora una volta, ha preso in giro i cittadini e i lavoratori. Adesso il nuovo annuncio lanciato dalla vicepresidente della Giunta regionale è che il punto di primo intervento riaprirà il 17 agosto prossimo. Ma temiamo sia l’ennesima promessa vana. Da marzo la Val Bormida è senza un punto di primo intervento. Una situazione gravissima. A cui si aggiunge il pessimo e pasticciato tentativo di privatizzazione del nosocomio. Dopo che il Tar ha dato, per la seconda volta, torto alla Regione, la Giunta Toti-Viale non è stata ancora in grado di decidere cosa fare. L’ospedale di Cairo deve restare in mano pubblica e il punto di primo intervento deve riaprire sulle 24 ore, non è possibile che sia limitato alle 12 ore come intende fare l’assessore Viale. Se un cittadino della Val Bormida ha un’urgenza nel cuore della notte è costretto ad andare a Savona. Viale restituisca piena operatività all’ospedale di Cairo. Questa Giunta incapace ha arrecato già troppi danni ai valbordmidesi”.