Savona. E’ ancora polemica dopo il malore che ha colpito un lavoratore della Compagnia Unica Portuale, impegnato nelle operazioni di sbarco del carbone. E’ la Fit-Cisl ad intervenire: “Da mesi chiediamo un incontro con l’Autorità portuale e abbiamo scritto anche al presidente Signorini – ricorda Fulvio Carbone, coordinatore Fit-Cisl del porto savonese -. Avevamo sollecitato un intervento urgente atto a garantire un ricambio generazionale per i lavoratori del Culp”.
“Si doveva procedere con l’immediato prepensionamento di alcuni vecchi soci portuali della Compagnia e sanare le criticità di organico”.
“Il porto savonese ha sofferto negli ultimi anni le conseguenze del Morandi, le mareggiate e il maltempo, oltre al calo dei traffici per l’emergenza Covid nel 2020” aggiunge.
“E’ indispensabile svecchiare l’organico con 50 nuove unità, creando per i giovani interinali una opportunità di stabilità all’interno della stessa Culp savonese, con lavoratori specializzati nelle diverse operazioni negli scali e nei terminal”.
“Auspichiamo un rapido confronto tra le parti sociali e avanzare un intervento mirato, chiedendo eventualmente l’inserimento di un’ emendamento, magari blpartisan, al prossimo decreto rilancio per Covid” conclude.