100 anni

Luisella Berrino e la ricetta per Alassio: “Innovare senza rimpiangere il passato”

“Miss Muretto ad esempio è morta per sempre. Capire in anticipo i nuovi gusti della gente"

Alassio generica

Alassio. Celebrato come si conviene il centenario della nascita di Mario Berrino grazie all’iniziativa del Centro Pannunzio di Pier Franco Quaglieni (leggi qui), restano molte domande sull’Alassio di ieri, oggi e domani.

Ne parliamo con Luisella, figlia di Mario, ex speaker di Radio Monte Carlo, sempre curiosa, oggi dedita a multiformi attività culturali. Luisella impiega un po’ di tempo a carburare (“Sto poco ad Alassio, preferirei non dare giudizi”), poi vince la passione. 

Dice: “Intanto sono grata a Quaglieni per l’iniziativa e le parole che ha speso per papà. Una bella serata, nonostante l’emergenza sanitaria”. 

Le chiediamo che ricetta abbia per Alassio, per farla tornare agli antichi splendori: “È una domanda insidiosa, a cui è difficile rispondere se non con una dose di presunzione che non mi appartiene – spiega. – Direi comunque che Alassio, sempre amatissima, deve provare a essere innovativa come lo è sempre stata, capire in anticipo che cosa voglia la gente. E ovviamente puntare sulla qualità”. 

Luisella aggiunge che è superfluo ricordare problemi come quelli della spiaggia o del teppismo, “che purtroppo si registra in tante altre località. So che il Comune è molto impegnato su tutti i fronti ma, se posso dare un consiglio, è quello di credere sempre più nelle enormi potenzialità di Alassio”. 

E ancora: “Stamattina mi hanno chiamata per dirmi che c’era un mare meraviglioso. Mi si è allargato il cuore, evidentemente quel problema è risolto”.

Miss Muretto, la ragazza della porta accanto, è morta definitivamente? “Sì, ed è giusto che sia così. Intanto i costi di una produzione televisiva con ospiti adeguati sarebbe ormai insostenibile, poi credo che il tempo di quel tipo di concorsi sia ormai superato. In pochi parlano ormai anche di Miss Italia. Insisto: bisogna puntare su cose innovative”.

Luisella ci tiene a sottolineare il suo amore e la sua appartenenza: “Quando rivelavo le mie origini mi parlavano di Alassio come della Saint Tropez ‘de la Riviera italienne’ e penso avessero ragione”. 

Che cosa farà Luisella da grande? “In questo periodo me ne sono stata a casa a Dolceaqua, lontana anche da Monaco, ma dovrò tornarci presto. Coltivo i miei interessi, a cominciare da teatro e libri. Mi chiamano a presentare molte iniziative e non so mai dire di no. Ma questo non scriverlo altrimenti le richieste aumentano…”. 

Eccola non accontentata, visto che la generosità di Luisella è comunque di dominio pubblico. 

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