Alassio. La scorsa settimana il Kebab Hurgada è stato costretto a chiudere per cinque giorni a causa delle violazioni ai protocolli anti – covid. Scelta maldigerita dai titolari e degli avvocati che seguono la causa che, oltre ad aver presentato ricorso, lamentavano “un accanimento nei confronti di una famiglia egiziana di successo”. “Un provvedimento cautelare solo per la mascherina malmessa di alcuni dei dieci dipendenti, senza alcune intervento da parte dei carabinieri” avevano raccontato (leggi qui).
Ma la rabbia più grande era nata per una frase scritta nella relazione dal Comandante dei carabinieri di Alassio, Claudio Parodi, considerata dai legali “a sfondo razzista”. “Non riteniamo che essere egiziani sia un elemento di disvalore per cercare di moderare una clientela italiana” avevano evidenziato. Gli avvocati Vittorio Savona e Alberto Bonifacino hanno così provveduto ad inviare la segnalazione all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso la Presidenza del Consiglio che ha aperto un procedimento. “Attendiamo risposte” affermano.
Dalla mezzanotte di oggi, lunedì 24 agosto, il kebab – pizzeria – fast food Hurgada ha riaperto le porte ai clienti, ma il rischio era di subire una riduzione dell’orario, disposta dal comune dopo la relazione dei carabinieri (leggi qui). “Oggi abbiamo incontrato il dirigente dell’ufficio commercio dott. Bonifazio, il vice sindaco Angelo Gualtieri e il presidente del consiglio comunale avv. Parodi, il Comune si è dimostrato aperto e disponibile e ha accolto le nostre ragioni, si limiterà ad inviare una diffida scritta ai nostri clienti, ma non ci sarà alcuna riduzione dell’orario di apertura dell’esercizio commerciale per motivi di ordine pubblico. Siamo molto soddisfatti, ringraziamo il comune di Alassio per la disponibilità” concludono i legali.