Risultato

Il Senato ha approvato la legge contro le aggressioni al personale sanitario

Volpi (M5S): "Un atto doveroso per tutelare chi ci cura"

Senato

Liguria. “Oggi è stata approvata in via definitiva e all’unanimità al Senato la legge contro le aggressioni al personale sanitario. La legge nasce da un impulso del precedente ministro Grillo ed è frutto della volontà del Governo di contrastare e prevenire le inaccettabili e sempre più frequenti violenze e aggressioni nei confronti dei professionisti sanitari. Con essa dimostriamo ancora una volta, con un gesto concreto e fattivo, di essere vicini ai cittadini e ai lavoratori del comparto sanitario. Il percorso di salvaguardia per tutti gli operatori era più che doveroso: stando a una ricerca condotta dall’Università di Tor Vergata di Roma, ogni anno a subire violenze fisiche o verbali sono circa 5mila infermieri, con una media 13 operatori al giorno. Addirittura, i dati ci dicono che l’89,6% di loro è stato vittima di violenza (fisica, verbale e finanche telefonica) o di molestie sessuali sui luoghi di lavoro da parte dell’utenza”. Così la deputata M5S Leda Volpi commentando la legge che era rimasta bloccata dopo l’approvazione in prima lettura al Senato del luglio 2019 allorché la Lega fece cadere il Governo Conte1.

“La legge risponde al ripetuto grido di allarme da parte dei professionisti sanitari di tutte le regioni e anche della Liguria, dove nel 2019, stando alla Cgil Medici, si è registrato almeno un episodio di violenza al giorno, in seguito ai quali solo il 5% delle vittime ha fatto seguire denuncia”.

Ecco cosa prevede la legge:

⁃ La tutela è estesa agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, ma anche a tutti coloro che svolgono attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, sia in ambito pubblico che privato: tutte le persone che si occupano della nostra salute saranno tutelate.

⁃ Modificato il Codice penale con l’inasprimento della pena per lesioni gravi o gravissime nei confronti del personale in servizio: chi aggredisce il personale sanitario (o socio sanitario) rischia fino a 10 anni di carcere per lesioni gravi e fino a 16 anni per lesioni gravissime. Inoltre si estendono le circostanze aggravanti previste per i pubblici ufficiali ai casi di violenza o minaccia in danno degli esercenti  le professioni sanitarie o socio-sanitarie.

⁃ I reati di percosse e lesioni saranno procedibili d’ufficio quando ricorre l’aggravante del fatto commesso con violenza o minaccia in danno degli operatori sanitari e socio-sanitari.

⁃ Viene istituito presso il Ministero della Salute un Osservatorio nazionale sulla Sicurezza degli Operatori Sanitari adibito al monitoraggio degli episodi violenti e all’attuazione delle misure preventive e repressive dei comportamenti illegittimi (promuovendo corsi di formazione, predisposizione di iniziative, lavoro in equipe)

“Ora, finalmente si volta pagina e chi si macchia di questo crimine dovrà fare i conti con la giustizia – conclude Volpi -. Non dimentichiamo però che per contrastare il fenomeno violenza è necessario agire anche e soprattutto sul piano della prevenzione: per questo abbiamo previsto che le strutture presso cui opera il personale prevedano piani di sicurezza con specifici protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi. Anche gli enti locali possono fare molto: sarebbe auspicabile, ad esempio, che le singole direzioni ASL predisponessero accorgimenti per tutelare gli operatori più esposti. Penso ad esempio alle guardie mediche donna: molte di loro subiscono tentativi di molestia che spesso rimangono nascosti, non denunciati. Sarebbe doveroso organizzare gli ambulatori e i servizi domiciliari in modo che non lavorino da sole in situazioni di rischio personale. Chi svolge una professione sanitaria o sociosanitaria deve poter lavorare in serenità”.

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