Preoccupazione

I nuovi focolai, specie tra i giovani, mettono a rischio le scuole: allarme Oms

"Ci vuole poco per rientrare in una situazione critica"

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Liguria. La scuola sarà uno dei temi all’ordine del giorno nella riunione del Comitato tecnico scientifico convocata per il 19 agosto. Il Cts – si apprende – ribadirà che non si deroga all’obbligo del distanziamento fisico di un metro tra gli alunni in classe. Nel caso fosse impossibile garantire il metro di distanza gli studenti dovranno indossare la mascherina chirurgica e ci dovrà essere un’adeguata areazione. La deroga sarà comunque consentita per un periodo limitato di tempo e nel frattempo dovranno essere adottate il prima possibile soluzioni per garantire il distanziamento prescritto

Intanto l’Oms avverte: “Siamo in una fase di lenta crescita dei casi. La curva sale, lentamente ma in modo costante. Ad affermarlo è Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms distaccato a Roma per seguire da vicino i fatti italiani e tecnico del Cts, in un’intervista sul Corriere della sera.

Il rischio è “arrivare a ridosso della riapertura delle scuole con un numero di casi che la renderebbero pericolosissima. Perché è matematico che la curva col ritorno in aula salirebbe ancora. Allora o azioniamo il freno o andiamo a sbattere. L’Italia per incidenza di nuovi casi è ancora in coda rispetto ai grandi Paesi europei. Guardiamo cosa succede in Francia e Spagna. Però rispetto a qualche settimana fa il nostro Paese mostra una sequenza di tanti, troppi piccoli focolai che tengono alta la circolazione del virus”.

“Sembra che la gente non abbia compreso quanto siamo in pericolo – osserva – è adesso che dobbiamo agire, dopo potrebbe essere troppo tardi. Ci vuole un battito d’ali per rientrare nella criticità. Man mano che i casi di nuovi positivi si accumulano i tempi di moltiplicazione dei contagi si accorciano. Significa che la crescita dell’epidemia da lenta diventa rapida e si ha una progressione geometrica. Potremmo” tenere in pugno la situazione “se tutti, mostrassero senso di responsabilità rispettando le tre regole base. Mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Faremmo ancora in tempo a tornare indietro, a cambiare marcia. Invece si vedono movide, affollamenti in spiaggia, giovani che tornano infetti dalle vacanze e spesso diffondono il contagio in famiglia. No, no va per niente bene”.

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