Lettera al direttore

Lettera

“Festa in un locale di Alassio, ma nessun rispetto delle normative anti-Covid”: la denuncia di un turista

"Cena a buffet che sarebbe vietata, zero controlli e mascherine. Ci hanno proposto la restituzione dei soldi in cambio del silenzio"

Alassio generica

Alassio. Sono un turista che, da anni, con la famiglia, si reca in Liguria per trascorrere le vacanze, precisamente ad Alassio. Si parla molto in queste ore di norme anti-Covid e di inviti ai giovani di rispettare le regole nei locali, ma l’esperienza che vi sto per descrivere è completamente opposta.

La sera di Ferragosto, mia figlia, con una ventina di amici, ha prenotato una cena in un noto locale alassino. La cena (45 euro) a detta degli organizzatori sarebbe stata servita al tavolo con le norme anti-Covid garantite, grazie ad un numero di prenotazioni ridotte rispetto all’ampiezza del posto.

Giunti al locale, però, gli addetti hanno comunicato che le sedie non erano arrivate e che tutti si sarebbero dovuti sedere sulle sdraio servendosi a buffet (modalità che mi risulta proibita per le norme anti-Covid). In più nessun controllo all’ingresso (temperatura, numeri telefono) e praticamente nessuno con la mascherina. Anche la garanzia di sicurezza non è stata rispettata, con molte piu persone del consentito.

A seguito di telefonata, di mia figlia mi ha chiesto di andarla a prendere per non correre inutili rischi. Segnaliamo a quel punto alla polizia la situazione, ma ci viene risposto che avrebbero forse controllato il giorno successivo. 

Telefoniamo a questo punto al locale che in un primo momento cerca di difendersi dalle critiche in maniera sterile. Tanto che a breve ci richiama il proprietario, proponendoci di restituire i 45 euro a mia figlia e ai suoi amici, barattando la salute con i soldi, che non accettiamo, e il nostro silenzio, dietro la nostra volontà di segnalare l’accaduto ai social o ai giornali.

Come è possibile che si sia data la possibilità di organizzare serate simili senza controlli immediati, dopo mesi di quarantena, dove la gente ha fatto sacrifici rimanendo in casa e perdendo anche posti di lavoro? E cosa vuol dire un controllo il giorno successivo da parte della polizia?

Che insegnamento possiamo offrire ai giovani se nonostante le loro segnalazioni non ci sono conseguenze per questi locali, ma solo per la collettività con possibili e probabili nuove e limitanti restrizioni che potrebbero provocare nuove chiusure per le scuole e nuovi e pesanti danni per tutta la nostra economia?

Stefano Boscariol

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