Rabbia

Covid, i titolari del kebab Hurgada chiuso non ci stanno: “Accanimento verso una famiglia egiziana di successo”

I legali: "Provvedimento cautelare solo per mascherina abbassata, nella relazione dei carabinieri anche frasi razziste"

Hurgada Kebab - alassio

Alassio. Disposta la chiusura di cinque giorni del kebab –pizzeria – fast food Hurgada, a causa delle violazioni dei protocolli anti-Covid (leggi qui), ma i proprietari non ci stanno. “Abbiamo depositato il ricorso per revoca in autotutela al Prefetto di Savona – dichiara l’avvocato Alberto Bonifacino che segue la causa insieme al collega Vittorio Savona – Le violazioni contestate sono relative solamente ad un non corretto posizionamento della mascherina di alcuni dei dieci dipendenti, verificato, si dice, per tre volte in un giorno dai carabinieri di Alassio”.

I carabinieri, pur accertando che la mascherina fosse malmessa, non sono mai intervenuti per segnalare l’opportunità di indossarla correttamente. Semplicemente la terza volta hanno ritenuto di erigere un provvedimento di chiusura del locale, dichiarando espressamente che non era possibile proseguire l’attività commerciale in questione, senza che le misure anti-Covid non fossero violate. Conclusione che noi respingiamo totalmente. Credo che se si fosse utilizzato lo stesso metro, cioè la mascherina abbassata di un dipendente dietro il banco, per chiudere l’attività 5 giorni, ad Alassio bar, ristoranti e pizzerie aperte non ce ne sarebbero praticamente più” spiega il legale.

Le “punizioni” per Hurgada non terminano qui, oltre alla chiusura di cinque giorni dell’attività, è stata disposta anche la riduzione dell’orario di riapertura. “A seguito della relazione delle Forze dell’Ordine, il Comune di Alassio ha avviato un procedimento per la riduzione dell’orario di apertura dell’attività, oltre al ricorso stiamo procedendo anche a depositare una memoria difensiva presso l’Ufficio Commercio del Comune” sottolinea l’avv. Bonifacino.

Decisione che, secondo i legali di Hurgada, è facilmente collegabile a numerose lamentele da parte del vicinato dovute all’odore e al rumore provenienti dal locale di via Leonardo Da Vinci: “Purtroppo non possiamo non evidenziare un particolare accanimento da parte dei condomini nei confronti di questa attività. Sono stati, infatti, presentati dai vicini una serie di esposti, finalizzati alla chiusura del locale che, pur vantando una numerosa clientela, a nostro dire, non provoca alcun particolare problema di ordine pubblico o sanitario. Probabilmente il successo che questa famiglia egiziana sta riscuotendo non fa piacere a tutti”.

relazione carabinieri alassio - chiusura kebab hurgada

“Duole notare, che nella relazione dei carabinieri compare una frase che noi riteniamo al quanto razzista. Cito testualmente le parole scritte dal Comandante Claudio Parodi: ‘Impossibilità di poter agire da moderatore (si consideri che sono tutti egiziani con regolare permesso di soggiorno) da parte del gestore sulla clientela locale, trattandosi di giovani italiani sconosciuti in vacanza per un breve periodo’. Non riteniamo che essere egiziani sia un elemento di disvalore per cercare di moderare una clientela italiana”.

“Siamo fiduciosi di poter difendere con successo le ragioni del nostro assistito, ma non possiamo non segnalare come questi provvedimenti cautelari, adottati nel cuore del mese di agosto, possano provocare dei danni estremamente gravi ad un’attività che già è dovuta rimanere chiusa durante il lockdown e adesso con difficoltà stava cercando di ripartire. Oltre ai titolari, ci sono dieci famiglie che ‘mangiano’ grazie a questa attività e chiuderla il 19 di agosto non può che provocare dei danni economici che si vanno a riverberare su tutti loro” concludono i legali.

A dimostrazione dell’affetto della clientela verso l’attività, alcuni clienti stanno programmando di lanciare una petizione online per richiedere la riapertura di Hurgada.

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