Savona. Tre sono le tipologie di investitori intenzionati ad acquisire una società pesantemente indebitata: i bancarottieri, i riciclatori, o i folli sognatori.
La mesta parabola della gestione milanese, avviata con grandi proclami, si è conclusa nel più tragicomico dei modi: il fallimento.
Chi sono i proprietari del Savona calcio? Ci si chiedeva (in pochi) nel tardo autunno, tra il silenzio generale. La piazza, salvo alcune eccezioni, preferiva non osservare la realtà dei fatti già emersa da prime strane avvisaglie.
I 700 spettatori nella prima partita della stagione, in casa, dirottati a Vado Ligure, contro il Verbania, sono andati man mano a scremarsi. L’entusiasmo iniziale si è ben presto affievolito, lasciando spazio alla delusione e infine all’amarezza.
Una vicenda nebulosa, ancora parzialmente da chiarire. Il Savona FBC, ad ogni modo, non esiste più. La matricola scompare e la società a cui faceva capo, la Sana Sport & Management, è messa in mora.
Dalle sue ceneri potrà rinascere una nuova squadra. Vecchia Savona il nome ipotizzato in questi giorni. Un gruppo di tifosi appassionati, capeggiato da Pietro Arcuri, cercherà di iscriverla ripartendo dal basso, verosimilmente dal campionato di Seconda Categoria. Il tempo stringe e i ragazzi del settore giovanile aspettano.