Liguria. Comincia con alti e bassi la stagione estiva 2020 a causa sia della pandemia da Covid-19 che delle avverse condizioni atmosferiche. I numeri dei bagnanti sono ancora troppo bassi, ma le prenotazioni per luglio e agosto fanno ben sperare. A dirlo è il sindacato italiano balneari FIPE/Confcommercio (SIB).
I dati raccolti dallo stesso sindacato sulla base di un sondaggio condotto su un campione di imprese balneari italiane, aderenti al SIB, illustrano come, rispetto allo stesso periodo del 2019, le presenze sulle spiagge liguri siano diminuite di ben il 45% in Liguria.
“Per gli imprenditori balneari la stagione estiva è iniziata in ritardo e con la concentrazione delle presenze nei fine settimana – dichiara Antonio Capacchione, presidente del SIB – I più fortunati hanno avuto le autorizzazioni per allestire le proprie strutture soltanto a maggio inoltrato per poter, poi, aprire i cancelli a fine mese. Ma solo nella seconda metà di giugno i primi turisti hanno iniziato ad usufruire dei servizi di spiaggia, erogati sempre tenendo conto dei protocolli di sicurezza. Buone le presenze nei week-end, ma i numeri riscontrati non sono assolutamente sufficienti per risollevare i conti dopo una primavera totalmente mancata”.
“La causa principale, anche per la nostra categoria, è stata la pandemia da Covid-19 – confessa senza mezzi termini Capacchione – e la conseguente crisi economica, tanto che alcuni stabilimenti balneari questa estate hanno deciso di non aprire affatto perché non sarebbe stato remunerativo, con la conseguenza della perdita di diversi posti di lavoro, non solo stagionali. A ciò si sono aggiunte le avverse condizioni atmosferiche, sempre più determinanti con il concentrarsi delle presenze nel week-end, per cui se si ‘perde’ la domenica si vanifica, di fatto, l’incasso dell’intera settimana”.
Come spiegano dal SIB, la maggior parte degli studiosi concorda che quest’anno il turismo degli italiani sarà di prossimità, quindi gite di pochi giorni e nei pressi dei luoghi di residenza, ma sempre entro i nostri confini. Difficilmente potremo contare sugli stranieri: saranno davvero pochi quelli che sceglieranno di trascorrere le ferie nel Bel Paese, (sicuramente non americani, cinesi, russi e inglesi), penalizzando, di fatto, quelle località mete tradizionali di tedeschi, francesi, spagnoli e austriaci.
“Saranno decisivi i mesi di luglio e agosto per risollevare i bilanci e recuperare la stagione – conclude Capacchione – questa è la speranza degli imprenditori balneari (complice il bel tempo e la diminuzione dei contagi), dal momento che tanti nostri connazionali sceglieranno i litorali italiani per trascorrere la propria vacanza, rinunciando ai viaggi all’estero. Oggi i dati relativi alle prime prenotazioni sono molto buoni e fanno ben sperare”.
Gli imprenditori balneari italiani stanno fornendo il proprio contributo per la ripartenza economica e morale del Paese: “Se da una parte la stagione estiva non è iniziata nel migliore dei modi, dall’altra la comunità nazionale, progressivamente, sta recuperando quella ‘normalità perduta’” concludono dal SIB.