Tra gli scaffali

Salute, Coldiretti: “Per essere sicuri di acquistare la qualità verificare sempre le etichette”

"A preoccupare è la presenza sul territorio nazionale di alimenti di importazione che non rispettano i nostri stessi criteri di qualità"

ACLI ed ARCI DONANO 800 KG DI ALIMENTI E GENERI DI PRIMA NECESSITA’

Liguria. “Gli alimenti importati non devono sottostare agli stessi controlli che invece vigilano sulla qualità delle produzioni italiane: per essere sicuri di acquistare sempre prodotti sani e genuini è necessario verificare l’origine in etichetta o acquistare direttamente dai produttori del territorio, custodi delle grandi eccellenze Made in Liguria”.

Lo fanno sapere da Coldiretti Liguria, dalla quale hanno proseguito: “Il primato del Made in Italy nella sicurezza alimentare a livello internazionale ed europeo, è una delle ragioni che ormai spinge l’82% degli italiani (secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’) a privilegiare nel carrello i prodotti tricolori, oltre che per sostenere l’occupazione e l’economia nazionale in un momento particolarmente difficile a causa dell’emergenza coronavirus”.

“A preoccupare è però la presenza sul territorio nazionale di alimenti di importazione che non rispettano i nostri stessi criteri di qualità, e che in molti casi fanno concorrenza sleale alle produzioni dei territori. Per questo è di fondamentale importanza l’obbligo di indicare il Paese di origine in etichetta che, grazie al pressing della Coldiretti, è in vigore per la maggioranza degli alimenti in vendita, dalla frutta alla verdura fresca, dalla pasta al riso, dalle conserve di pomodoro ai prodotti lattiero caseari, dal miele alle uova, dalla carne bovina a quella di pollo fino ai salumi, per i quali si attende a breve la pubblicazione del decreto”.

“E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei – hanno aggiunto il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute. Anche se tanti passi avanti sono stati fatti sulla strada della trasparenza, è ora fondamentale che l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza venga esteso a tutti gli alimenti e che venga tolto in Italia il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero”.

“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto delle nostre produzioni, dall’olio al vino, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura, combattendo sempre la concorrenza sleale al Made in Italy. Per supportare le nostre imprese, e con esse l’economia del territorio, è infine fondamentale scegliere prodotti a km0, rivolgendosi direttamente alle imprese agricole ed ittiche del territorio o, quando possibile, presso i mercati di Campagna Amica Liguria dove qualità, genuinità e tracciabilità sono sempre garantiti”, hanno concluso.

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