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Presidio Bombardier, furia Giuliano: “Non c’è un’idea di sviluppo del Paese: governo e ministeri ci mettano faccia e idee” fotogallery

"A me non interessa che al governo ci sia il Partito Democratico. Io ho bisogno di sapere se là ci sono persone che hanno una visione dell'Italia o no"

Vado Ligure. “Io chiedo ed esigo che il Mise e il Mit ci mettano non solo la faccia ma la testa. A Roma che fanno? Hanno un’idea di dove deve andare questo paese o no?”. A domandarselo è il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano, che questa mattina ha partecipato al presidio organizzato dai lavoratori dello stabilimento Bombardier.

Parlando con i media presenti, il primo cittadino ha sferrato un violento attacco alle istituzioni nazionali, responsabili, a suo dire, della mancanza di una visione complessiva del futuro sviluppo della nazionale e, di conseguenza, dei singoli territori. Che pure possiedono le caratteristiche e le risorse economiche e industriali per poter contribuire a rilanciare il sistema italiano.

“Siamo di nuovo qui – commenta sconsolato il sindaco di Vado – Credo che la politica nazionale debba dare un colpi di reni, e anche in modo veloce e immediato. Ricordo l’ultimo vertice col Mise sulla questione Bombardier: era stato un incontro importante, perché aveva tracciato dei percorsi. Ma se a livello nazionale non si decide dove vogliamo andare con un piano strategico di sviluppo infrastrutturale, anche legato a realtà così importanti per l’Italia, non andiamo da nessuna parte. Quello che mi dispiace è che quella conduzione, che sembrava la migliore (questo è un atto di indirizzo che deve arrivare tra soggetti economici di un certo livello e un coordinamento che non è certo locale, ma di indirizzo nazionale), è assente. Sta abbandonando intere filiere di produzione”.

“Andrea Pasa, segretario generale di Cgil Savona, mi faceva notare che le istituzioni stanno abbandonando siti strategici, siti rinnovati, siti in cui ci sono produzioni. Si parla di ‘Italia Veloce’ ma le produzioni che devono renderla possibile sono queste. Oggi il governo a Vado Ligure è assente. Io chiedo ed esigo che il Mise, il Mit, ci mettano non solo la faccia ma la testa. Che riconvochino tutti i soggetti, non solo Bombardier, e creino un percorso di coordinamento nazionale”.

Insomma, per Giuliano le istituzioni “si devono assumere le loro responsabilità. Non le possono scaricare sui lavoratori e sui territori. E’ l’ora che si attivi il percorso per l’elaborazione di un indirizzo strategico dell’industria nazionale. Se abbandoniamo questo l’Italia muore, muoiono le produzioni e lasciamo i territori abbandonati a loro stessi. Possiamo programmare tutte le strategie di questo mondo, ma non le possiamo concludere a Vado Ligure. Qui possiamo dare supporto, disponibilità, la capacità di andare avanti e la garanzia di concludere le cose che promettiamo. Ma se non c’è l’indirizzo nazionale, se non ci sono le risorse, i ministeri coinvolti, dove questa Italia?”

Eppure al governo c’è il Pd, da sempre partito di riferimento per il sindaco vadese: “A me non interessa che al governo ci sia il Partito Democratico – taglia corto Giuliano – Io ho bisogno di sapere se là ci sono persone che hanno una visione dell’Italia o no. Dove vogliono andare? Io ho una visione di Vado Ligure: deve essere un polo industriale strategico. E’ una meravigliosa visione. Ma se mi manca un pezzo, la visione resta monca. Non c’è solo la visione di un territorio che si sta sviluppando a mare: ci deve essere responsabilità e prospettiva per quelle fabbriche e quei lavoratori che sono anni che operano qui e che rappresentano delle eccellenze. Il tema è questo: ci sono possibilità di produzioni, ci sono possibilità di partnership, qualcuno le vuole coordinare o no? A Roma che fanno?”

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