Liguria. “La vittoria ha molti padri, la sconfitta è orfana. Partendo da questo presupposto, è con molta soddisfazione che oggi leggo nella rassegna stampa tutti gli articoli che descrivono, in maniera più o meno corretta, la genesi della nuova legge elettorale della Regione Liguria. Oggi, indistintamente, quasi tutti (giustamente) festeggiano un risultato raggiunto dopo decenni di attese, e mesi di lavoro, confronti, impegno di tempo e di energia, per il quale ieri ho ritenuto doveroso fare un ringraziamento ufficiale a chi, in misura maggiore ha contribuito al successo di questo DDL, in primis gli uffici di giunta, assemblea legislativa e prima commissione”.
Ad affermarlo è il consigliere regionale Angelo Vaccarezza, che continua: “Qualcuno ha sottolineato la tardività dell’operazione; qualcuno, che in queste settimane non ha mai mosso un dito, è saltato sul carro della vittoria. Tant’è… come si dice… tutto fa”.
“I capisaldi di questa legge sono due, ossia la preferenza di genere e l’eliminazione del listino: sono però un argomento di cui non tutti conoscono il reale percorso. Non tutti sanno quante discussioni ho affrontato quest’inverno, quando in sede di commissione, e anche al di fuori, quasi tutti mi guardavano come fossi matto. Quanto ho sbattuto i pugni sul tavolo perché avevo la netta impressione che non si volesse far nulla, ma senza avere il coraggio di dirlo. Sono arrivato a dimettermi da presidente della mia commissione, e solo il governatore Giovanni Toti mi ha convinto a tornare sui miei passi, mi ha dato ampia fiducia, spronandomi a non cedere” prosegue il consigliere.
“Dico grazie particolarmente a lui che ha saputo comprendere ogni momento di questo percorso – aggiunge Vaccarezza – Il risultato è negli articoli di oggi. Oltre a quelli però, stamattina sono andato a rileggere, e li voglio condividere con Voi, anche quelli dei mesi di dicembre e gennaio, che descrivevano una situazione totalmente diversa, nella quale, per usare un eufemismo, non mi sentivo così spalleggiato nel combattere questa battaglia (ve ne consiglio la rilettura). Anche ieri mattina, in coda in auto verso Genova (ora la coda pare si chiami narrazione) ho temuto per un attimo di rivivere quei momenti. Ma, come sempre faccio quando credo fermamente in qualcosa, sono andato, usando una metafora, dritto alla meta. Così è stato”.
“La liguria riparte di nuovo, verso un futuro radioso. Grazie, di cuore, a tutti. Ieri, come in tante altre occasioni, abbiamo dimostrato di essere il vero Cambiamento, quello che a questa martoriata, meravigliosa terra, serve come l’aria” conclude il consigliere.
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