Liguria. “Mantenere il percorso storico della gara ciclistica almeno sino al comune di Celle Ligure. Da lì in poi è possibile salire verso l’entroterra bypassando buona parte dei Comuni del savonese che si sono legittimamente manifestati contrari al percorso”. E’ questa la proposta che giunge dai sindaci dell’entroterra ligure, in rivolta dopo la decisione di stravolgere il percorso della gara ciclistica Milano-Sanremo, quest’anno riprogrammata all’8 agosto dopo l’emergenza coronavirus, a causa del niet dei Comuni savonesi preoccupati dal rischio contagio e dalle conseguenze sulla viabilità in una giornata da bollino nero. E dai paesi “tagliati” adesso arriva una controproposta per salvare almeno in parte il tracciato storico.
“Riteniamo questa decisione una grande sconfitta”, tuonano i sindaci dell’unione Stura-Orba-Leira, il territorio a cavallo del Turchino che ha sempre rappresentato un passaggio chiave della competizione fin dal lontano 1907. Una lettera di fuoco indirizzata agli organizzatori, Rcs Sport, che hanno escluso quasi tutta la Liguria visto che il nuovo percorso prevede la discesa dal colle di Nava fino a Imperia. Così non solo la gara non sfilerà in valle Stura, ma nemmeno a Voltri, Arenzano, Cogoleto e sulla riviera savonese.
“Il metodo con cui si è arrivati alla modifica del percorso non è stato minimamente condiviso con i nostri Comuni – scrivono i sindaci di Rossiglione, Campo Ligure, Masone, Tiglieto e Mele – Le decisioni sul percorso avrebbero dovuto essere prese ai giusti livelli, evidentemente senza scaricare le responsabilità sui sindaci”.
Dunque solidarietà ai colleghi savonesi, ma anche la constatazione che “dopo mesi di emergenza legata alla viabilità sia autostradale che statale, il passaggio della Milano–Sanremo avrebbe potuto certamente rappresentare una delle rare occasioni di visibilità e rilancio durante questa sfortunata stagione estiva. La Milano-Sanremo per i nostri territori non rappresenta soltanto un importante avvenimento sotto il profilo sportivo e promozionale. Questa corsa per noi rappresenta un valore storico a cui ci è veramente difficile rinunciare e che non vorremmo assolutamente perdere in futuro, a prescindere da quale sarà il percorso del 2020″.