Savona. Le autostrade liguri diventate una trappola per automobilisti e autotrasportatori costituiscono il caso più eclatante oggi in Italia, assieme all’evolversi dell’epidemia di Coronavirus. Non è neppure il caso di fare il riassunto dei contorni di questa incredibile vicenda perché siti internet, giornali, televisioni e radio non parlano d’altro. Ivg dedica uno spazio ad hoc a questo tema (‘Caos Autostrade’, leggi qui) per seguire i fatti di cronaca e essere informati sulla situazione del traffico.
Il week end ha ovviamente complicato le cose, questa sera (domenica 5 luglio) e domani c’è il rientro con tutti i gravi problemi che comporterà.
Per programmare tutti questi lavori si sono chiamati in causa regolamenti che hanno quasi mezzo secolo, dopo che non è stato sfruttato il lockdown per eseguirli.
E per comprendere il danno che tutto questo porta alla Liguria, va segnalato che il sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, ha denunciato come i giornali tedeschi (e ti pareva) invitino i loro connazionali a disertare la Liguria.
Fin qui abbiamo parlato di turismo, poi c’è l’aspetto dei porti ormai al collasso, un altro disastro per l’economia.
Per i blocchi in autostrada il presidente della Liguria Toti ha presentato un esposto/denuncia alla Procura e a questo punto possiamo aggiungere la prima delle riflessioni al lungo capitolo di cronaca.
Non è mai bello invocare l’intervento della magistratura, ma in questo caso ci sembra francamente inevitabile perché è in gioco la sicurezza dei cittadini, si’ proprio quella sicurezza in nome della quale Autostrade e Ministero dei Trasporti, un po’ insieme e un po’ contro a seconda delle reciproche convenienze, hanno ridotto la Liguria in queste condizioni: non vediamo davvero che cosa ci sia di sicuro nel disastroso risultato dei loro provvedimenti.
In particolare, desta allarme la possibilità, molto concreta, che siano in pericolo i soccorsi e che qualcuno possa lasciare la vita in coda o in attesa di un’ambulanza o un’autopompa dei Vigili del Fuoco.
È a rischio tutta l’attività delle pubbliche assistenze perché i volontari, spina dorsale di queste associazioni, mettono a disposizione con grande generosità il loro tempo libero, ma non possono certamente assentarsi più di tanto dal lavoro. Possono mettere in programma alcune ore per il loro impegno, non restare mezze giornate in coda.
Da ricordare anche che molti interventi ‘ordinari’ delle ambulanze, come dialisi o terapie oncologiche, se non effettuate nei tempi dovuti mettono a rischio la vita dei pazienti.
Un altro aspetto che merita di essere sottolineato è il piano presentato in pompa magna da Autostrade per concedere il transito gratuito su alcuni tratti della rete ligure, come non fosse una cosa dovuta, oltre ad avere aspetti vergognosi o perlomeno incomprensibili. Ad esempio sull’A10 si viaggerà senza pagare da Varazze al casello dell’aeroporto: vogliono risparmiare gli spiccioli da Savona o Albisola a Varazze?
Infine, giusto per inquadrare il momento negativo (per usare un eufemismo) del Ministero dei Trasporti, a costo di essere noiosi vorremmo tornare sul caso dell’Aurelia bis. Il Ministero aveva affermato che una procedura d’urgenza non avrebbe portato ad alcun risparmio ne’ di tempo ne’ di denaro. Ma ora che (forse) i lavori di completamente potranno essere appaltati in modo molto più celere, il partito della ministra, De Micheli, il Pd, le attribuisce grande merito. La coerenza è un’altra cosa. No, non siamo messi bene, sperando che il peggio non debba ancora arrivare.