Presa di posizione

Incidente mortale Tirreno Power, Rifondazione Comunista: “Non si può morire per lavorare”

"È necessario avere protocolli della sicurezza molto severi"

Operaio schiacciato, infortunio mortale nelle aree Tirreno Power

Vado Ligure. “Si può lavorare per vivere, non morire per lavorare”. È questo il pensiero di Rifondazione Comunista, espresso attraverso il segretario provinciale Fabrizio Ferraro, sull’incidente mortale avvenuto a Vado Ligure, all’interno delle ex aree di Tirreno Power.

Un operaio di un’azienda specializzata in montaggio e manutenzione è stato schiacciato da un peso durante le operazioni di manutenzione di un serbatoio (leggi qui).

“Una notizia, nella sua drammaticità ancora più rilevante per la vicinanza territoriale, non nuova purtroppo alle cronache di questi anni, – il commento di Rifondazione Comunista. – Se non si è in presenza di incidenti mortali, comunque ci si trova davanti a gravi ferimenti e l’incidenza di tutto ciò va ad accrescere sempre più il numero dei lavoratori che ‘sopravvivono’ al loro lavoro”.

“Ancora nel 2020 molte categorie lavorative, specie quelle che lavorano in sub-appalto, rischiano di far parte del tragico elenco delle morti bianche o di mutilazioni. In questo spietato ricatto dettato dalle condizioni sempre più aggressive di un mercato del lavoro piegato alle regole dello sfruttamento, è necessario avere protocolli della sicurezza molto severi”.

“Rifondazione Comunista, che da sempre denuncia lo stillicidio delle morti sul lavoro, esprime anche in questa triste occasione la vicinanza alla famiglia del lavoratore deceduto a Vado Ligure”, hanno concluso.

 

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