Momento storico

Il restauro di Villa Zanelli divide subito la politica. Ma si troveranno imprenditori per gestire l’hotel de charme?

I lavori termineranno nel novembre del prossimo anno. Toti e Caprioglio entusiasti, per Sansa un regalo ai privati

Savona. La presentazione dei lavori di restauro di Villa Zanelli, gioiello liberty del Primo Novecento di inestimabile valore (su questo, ma solo su questo, sono tutti d’accordo), ha segnato un momento storico per la città e, scendendo ovviamente di livello, la svolta verso la rissa nella campagna elettorale per le regionali.

Allora. Il recupero di Villa Zanelli (di cui è proprietaria Arte, le ex Case popolari, di Genova), costerà in tutto quasi 7 milioni di euro, a carico di Stato, Regione e della stessa Arte. I lavori si concluderanno celermente, entro il novembre del prossimo anno (leggi qui).

Per capire dove vogliamo andare a parare, bisogna spiegare subito che il progetto prevede un piccolo spazio museale, quindi pubblico, e un hotel de charme con 11 camere più 4 alloggi nella dependance, oltre a bar e ristorante, da dare in gestione ai privati.

La politica. Toti e Caprioglio entusiasti, Ferruccio Sansa subito all’attacco. “Perché mai – ha detto in sostanza – tanto denaro pubblico dovrebbe essere utilizzato per far poi guadagnare un privato, anziché essere a disposizione della città?”.

È l’eterno conflitto tra pubblico e privato, e ben si capisce da che parte stiano i due contendenti Toti e Sansa. Ognuno avrà modo di farsi la propria opinione.

Sempre per la politica, c’è da segnalare un esposto presentato dai Cinque Stelle in Procura perché, secondo loro, Toti starebbe violando la par condicio correndo qua e là a inaugurare qualsiasi cosa. Il governatore ha subito replicato dando degli ignoranti (politicamente parlando, beninteso) ai suoi avversari e spiegando che la par condicio non è ancora in vigore (leggi qui). Questione di giorni, comunque.

Torniamo al recupero di Villa Zanelli, che fa parte del cosiddetto ‘Bando periferie’ del governo, destinato a cambiare il volto di via Nizza: un argomento che tratteremo a parte, confessando subito che non ne siamo entusiasti. Fu iniziato da ‘quelli di prima’, cioè la giunta Berruti, e portato avanti dall’amministrazione Caprioglio: quindi nulla di politico, per carità.

Dopo averci un po’ riflettuto, ci sentiamo invece di avanzare un piccolo dubbio sulla destinazione finale di Villa Zanelli: ma siamo sicuri che, nonostante la bellezza della struttura e l’invidiabile posizione, ci saranno imprenditori che riterranno remunerativo, al giorno d’oggi, gestire un hotel con 15 camere?

Sperando ovviamente di sì.

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