Genova. Dalle lampare alla piccola pesca fino alla mitilicoltura è ripartita, non senza difficoltà, l’attività di tutte le barche liguri, dopo i mesi caratterizzati dall’emergenza Covid-19: oltre alla ripresa del commercio e la riapertura del mercato, ora un segnale positivo arriva anche dal Governo, che ha stabilito che a tutti i pescatori autonomi potrà essere riconosciuto un indennizzo per far fronte alle perdite subite e una sostanziale decontribuzione per dare respiro alle imprese che valorizzano il pescato locale e tutelano, con il loro lavoro, l’ambiente marino.
È quanto afferma Coldiretti Liguria in riferimento all’ultimo emendamento del decreto Rilancio, che inserisce i pescatori autonomi della pesca, compresi i soci di cooperativa, tra i lavoratori che potranno ottenere indennità a sostegno del reddito e sgravi contributivi fino a fine anno in modo da poter far fronte alla difficile situazione determinata dall’emergenza.
“La categoria dei pescatori è una di quelle più duramente colpite dall’emergenza Covid-19 e finora rimasta esclusa dai bonus previsti dai dl Cura Italia e Rilancio – afferma la responsabile Impresa Pesca Liguria Daniela Borriello – Per questo abbiamo sostenuto fortemente, anche con un’azione congiunta con diversi attori, e siamo ora soddisfatti, del riconoscimento dei bonus e delle agevolazioni anche per il nostro settore. Questi aiuti potranno permettere alle imprese del territorio di avere un rilancio effettivo, riportando il settore su un percorso di crescita stabile e duraturo”.
“Per la pesca ligure le difficoltà provocate dall’emergenza sanitaria sono state numerose a causa soprattutto della chiusura, a terra, dei principali canali commerciali del settore, come bar ristoranti e alberghi, per oltre due mesi – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – Ciononostante i nostri pescatori e mitilicoltori non si sono mai fermati, seguendo i ritmi del mare e adattandosi alla situazione. È quindi importante sostenere il loro lavoro sia con misure straordinarie, come quelle approvate, che diano liquidità alle imprese colpite, sia supportando il settore, scegliendo sempre di consumare pesce locale e di stagione”.
“Sul comparto purtroppo pesa ancora una forte dipendenza dall’estero, da dove viene l’80% del pesce consumato in Italia, a causa anche della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante, che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero, che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy”, proseguono.
“Mangiare pesce fresco di stagione è importante per la nostra salute e delle nostre famiglie ma sia per essere sicuri del prodotto acquistato sia per l’economia locale è opportuno scegliere sempre pesce a miglio zero, venduto direttamente dai pescatori che non ha dovuto fare centinaia di chilometri per raggiungere le nostre tavole”, concludono Boeri e Rivarossa.