Liguria. Buone notizie per gli operatori sanitari che hanno fronteggiato l’emergenza Covid-19 in questi mesi piuttosto difficili: la commissione sanità del consiglio regionale, infatti, questa mattina ha approvato all’unanimità il disegno di legge “Incremento delle risorse destinate alla remunerazione del personale dipendente delle aziende e degli enti del servizio sanitario nazionale impegnato nell’emergenza epidemiologica da Covid-19”.
Il provvedimento consente di mantenere lo stanziamento, da parte della Regione, della somma di oltre 9 milioni di euro che, congiuntamente ai 5,93 milioni stanziati dal Governo col decreto Rilancio, saranno destinati quale premialità per gli operatori sanitari impegnati durante l’emergenza coronavirus.
“Sono molto soddisfatto per l’approvazione di questo disegno di legge – dichiara il presidente della commissione Claudio Muzio – L’impegno di Regione Liguria è stato massimo sotto questo profilo. Questo provvedimento è teso a superare il rilievo tecnico formulato dalla Ragioneria Generale dello Stato in relazione all’ammontare dell’importo stanziato dalla Regione”.
“E’ un giusto riconoscimento, concordato con tutte le organizzazioni sindacali, agli operatori che durante la fase di emergenza sanitaria sono stati in prima linea nell’affrontare tante difficoltà, anche a rischio della propria incolumità, dimostrando uno spirito di servizio e di sacrifico di cui la nostra comunità deve andare orgogliosa” conclude Muzio.
“La questione ha incontrato complessità a carattere giuridico e ha dovuto fare i conti con i rilievi della ragioneria centrale. La trasformazione in legge del provvedimento è un passo sostanziale per appianare gli ostacoli, insieme a un’interpretazione univoca dei ministeri che eviti futuri contenziosi – dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, vicepresidente della commissione sanità -. Come Linea Condivisa abbiamo lavorato a favore della discussione e dell’approvazione in commissione. La PdL andrà al voto finale domani in consiglio regionale. Rappresenterà la certificazione definitiva dell’impegno profuso dagli operatori sanitari durante i mesi della pandemia”.
“Noi restiamo comunque dell’avviso che occorra una profonda riorganizzazione della sanità regionale: garantire il primato della gestione pubblica. E, nel caso specifico, il rispetto delle normative di riferimento sui contratti, che sono di competenza delle organizzazioni sindacali e dell’amministrazione, ma su cui la politica deve sempre vigilare –conclude Pastorino -. Bisogna costruire un pensiero che valorizzi la categoria sanitaria come un tutt’uno, riconoscendo tanto il profilo professionale quanto quello economico. Stiamo parlando di medici, infermieri, tecnici e oss che, come si è dimostrato in questi ultimi mesi, rappresentano un patrimonio da tutelare e consolidare”.