Verso il voto

Consiglio regionale, nuova legge elettorale: parità di genere e abolito il listino

Il dibattito e l'intervento dei consiglieri regionali

elezioni regionali

Liguria. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’emendamento, presentato ad Angelo Vaccarezza, presidente della I Commissione Affari Generali, Istituzionali e Bilancio, che sostituisce il disegno di legge 313 “Disposizioni in materia di elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale – Assemblea Legislativa della Liguria” .

L’emendamento proposto al DDL 313 “Disposizioni in materia di elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale – Assemblea legislativa della Liguria” interviene rispetto all’impianto attualmente determinato dalla Legge 108 del 1968 e dalla Legge 43 del 1995. Permane l’assegnazione dei quattro quinti dei consiglieri, pari a ventiquattro seggi, sulla base di liste provinciali concorrenti mentre l’assegnazione del restante quinto dei consiglieri, pari a sei seggi, agisce quale premio di maggioranza/governabilità nei casi in cui il gruppo o i gruppi di liste, collegati al candidato Presidente della Giunta regionale proclamato eletto, abbiano conseguito un numero di seggi variabile tra nove e diciotto: in questo caso tale quota viene assegnata, in tutto o in parte, a tale gruppo o a tali gruppi di liste; al di sopra dei diciotto seggi, conseguiti dal gruppo o dai gruppi di liste a sostegno del candidato Presidente della Giunta regionale proclamato eletto, la quota viene assegnata al gruppo o ai gruppi di liste non collegati al candidato Presidente proclamato eletto.

La norma prevede che l’indizione dei comizi elettorali sia disposta con decreto del Presidente della Giunta regionale il quale, contemporaneamente al decreto di convocazione dei comizi, determina con decreto, il numero dei seggi e l’assegnazione degli stessi seggi alle singole circoscrizioni. Le modifiche proposte riguardano, fra l’altro, anche la modalità di elezione diretta del Presidente della Giunta regionale e le procedure di assegnazione della quota residuale di un quinto dei seggi, attualmente attribuita sulla base di liste regionali concorrenti che vengono, dunque, eliminate. Fra le altre novità introdotte, in riferimento alla presentazione delle candidature si prevede che siano esonerati dalla raccolta delle firme per la presentazione di liste provinciali anche le liste dotate di contrassegno composto che rappresentino l’unione di almeno due partiti o movimenti (ad eccezione del Gruppo misto) presenti in Consiglio regionale o nel Parlamento italiano alla data di indizione delle elezioni.

Per quanto riguarda l’assegnazione della quota di un quinto dei seggi, attesa l’eliminazione delle liste regionali concorrenti, è possibile aumentare di un quarto il numero dei candidati da inserire nelle liste provinciali concorrenti in modo che i sei seggi assegnati nella quota di un quinto possano essere attribuiti a candidati consiglieri già facenti parte delle liste circoscrizionali e, dunque, non più componenti di una lista “bloccata”. Circa le modalità di assegnazione della quota di un quinto dei seggi, l’Ufficio centrale regionale consideri il numero di seggi ottenuti dai gruppi a sostegno del candidato alla carica di Presidente proclamato eletto in sede di assegnazione della quota dei quattro quinti secondo le disposizioni contenute nella legge 108 del 1968 e nella legge 43/1995. L’elettore può manifestare fino a due preferenze e, in questo caso, esse devono riguardare candidati di sesso diverso pena l’annullamento della preferenza successiva alla prima. Sarà introdotto un limite del 60 % per i candidati dello stesso sesso nella formazione delle liste regionali in modo tale da garantire un’adeguata rappresentanza di entrambi i sessi.

“Oggi in Consiglio regionale è stata scritta una bella pagina, che ricorderemo per molto tempo. Con il voto unanime di tutta l’aula abbiamo mantenuto l’impegno che ci eravamo preso con i cittadini di modificare la legge elettorale ligure introducendo la doppia preferenza di genere ed eliminando il listino dei nominati, al posto del quale è stato inserito un premio di maggioranza che garantisce la stabilità per chi vince e la rappresentanza per chi perde. Un buon compromesso per portare a casa una legge elettorale al passo con i tempi, senza stravolgere, a due mesi dalle elezioni, il testo vigente – afferma il gruppo Pd in Regione -. Doppia preferenza di genere e abolizione del listino sono due norme di civiltà, che consentono di valorizzare al meglio le scelte degli elettori. Finalmente anche in Liguria i cittadini potranno esprimere due preferenze di genere diverso e con il loro voto eleggere tutti e 30 i consiglieri regionali, senza più nominati”.

Approvato un emendamento presentato da Valter Ferrando (Italia Viva) che allarga le possibilità di esonerare dalla raccolta delle firme per la presentazione di liste provinciali in caso di unica lista, appoggiata da più soggetti di cui almeno uno sia rappresentato in Consiglio regionale.

Nella discussione generale sono intervenuti a sostegno dell’emendamento molti consiglieri.

Il presidente della giunta Giovanni Toti si è complimentato con tutti i componenti dell’Assemblea legislativa per il sostegno al provvedimento: «Questo obbiettivo se lo erano già posti altri Consigli prima di questo e oggi siamo ad un passo per cui ciascuno di noi può essere orgoglioso per avere restituito ai liguri la possibilità di scegliere tuti coloro che siederanno in quest’aula». Il presidente, dopo avere ricordato la richiesta del governo di introdurre nelle leggi elettorali delle Regioni la parità di genere, ha aggiunto: “Questo testo è un passo importante per legittimare il ruolo di ciascuno di noi e si può essere orgogliosi del fatto che siamo andati oltre alle indicazioni dell’Esecutivo. A prescindere dal destino individuale di ognuno di noi, ciascuno sarà orgoglioso di avere partecipato a questo risultato”.

Il presidente ha concluso: «Credo che questa legge elettorale così congeniata garantirà la governabilità del territorio ed un segnale di grande maturità di questa Assemblea”.

Franco Senarega (Lega Nord Liguria-Salvini) ha ricordato che il provvedimento è un importante passaggio di democrazia e ha lamentato il ritardo delle precedenti amministrazioni in questo senso. “Si tratta – hanno spiegato Piana e Senarega – di un altro passo in avanti per una politica più trasparente e vicina ai cittadini. Come Lega, già prima che venisse imposto dalla legge, abbiamo sempre dato spazio alle nostre candidate che hanno dimostrato sul campo di essere adeguate al proprio ruolo. L’anno scorso ci eravamo già mossi anche per l’abolizione del listino e in tal senso avevamo presentato la proposta di legge per dare più voce ai cittadini e non avere più ‘nominati’. Ricordiamo che il segretario nazionale della Lega Liguria, onorevole Edoardo Rixi, è sempre stato molto chiaro esprimendosi per l’eliminazione di questo premio di maggioranza bloccato perché in alcuni casi non rispecchia la volontà degli elettori. Ci fa piacere constatare che tutti i colleghi consiglieri abbiano colto l’occasione per questo cambiamento, che è una dimostrazione palese di maturità, coerenza e responsabilità nei confronti di tutti i liguri”.

“L’abolizione del listino bloccato in Regione Liguria è un risultato storico per cui la Lega, anche nella precedente legislatura, ha combattuto trovando il muro di gomma del Pd allora al governo. La Lega ha presentato anche una proposta di legge lo scorso anno che andava proprio nella direzione dell’abolizione: siamo soddisfatti che oggi tutte le forze politiche, anche quelle che fino a 5 anni fa erano contrarie, concordino finalmente sull’inutilità del listino. Nelle prossime elezioni regionali tutti i consiglieri saranno eletti dai cittadini e non da accordi di partito” dichiara il segretario della Lega Liguria Edoardo Rixi.

Matteo Rosso (FdI) ha rilevato che è giusto che gli elettori possano scegliere tutti i propri rappresentanti senza nominati.

Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente) ha rilevato che si tratta di una vittoria politica del presidente della giunta Giovanni Toti e ha sottolineato la collaborazione by partisan di tutto il Consiglio regionale.

Alice Salvatore (ilBuonsenso) ha rilevato l’assenza di molte donne nell’attuale Assemblea legislativa e questo provvedimento è un gesto di civiltà imposto dal Parlamento e dal governo: Era dal 2016 che la Regione Liguria doveva inserire la preferenza di genere nella formazione delle liste elettorali. Tanto tempo passato inutilmente grazie ad una maggioranza che non ha a cuore per nulla questi valori. È stato anche eliminato il famigerato listino. Dopo la lettera da parte del Governo anche la maggioranza leghista ligure si è dovuta arrendere a questa innovazione che cerca di portare finalmente equità. Ma della stessa importanza, e per alcuni forse anche molto più importante, è l’abolizione del listino che ha sempre permesso l’immissione di persone senza che queste si fossero messe in gioco e fossero passate in modo coerente alle votazioni elettorali. Ora non è più possibile. E questo comunque è un buon risultato, un avanzamento, un raggiungimento di obiettivi che rendono più moderna la struttura legislativa regionale. Ora chiaramente ci sarà la gara a chi è più bravo e chi ha più voluto fare questo passo. È normale. Ma non bisogna mai dimenticare i fatti: dal 2016 nessuno della maggioranza ha mai proposto nulla e non l’avrebbe fatto neanche ora. E giusto per ricordare altri fatti: nel 2019 ho presentato la modifica di legge per l’abolizione del listino e le preferenze di genere. Prima consigliera a farlo e da allora tutti hanno fatto barricate pur di approvarla. Quindi ora è stato fatto quello che poteva essere fatto un anno fa. Ora è importante usare bene questa opportunità e non farne un paravento elettorale, che le donne e gli uomini che entreranno nelle liste elettorali siano scelti esclusivamente per competenza ed ideali. È quello che facciamo nel Buonsenso” conclude Salvatore.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha dichiarato che è stato fatto un lavoro positivo rilevando, però, l’importanza di una azione a livello culturale per favorire la rappresentanza delle donne in politica: “Negli ultimi giorni ci siamo impegnati molto nella battaglia per l’introduzione della doppia preferenza di genere. Volevamo fosse inserita nell’ordinamento giuridico regionale, per costruire un sistema elettorale più giusto. Ma al tempo stesso siamo consci che, per aumentare la rappresentanza femminile all’interno delle istituzioni, il percorso è ancora lungo. E prevede comportamenti adeguati, all’interno dei partiti e delle associazioni che si presenteranno alle elezioni. Comunque un risultato positivo e necessario, per avviare un processo culturale che porti a una rappresentanza di genere più adeguata”.

“Come Linea Condivisa abbiamo esercitato tutta la nostra funzione dialettica anche per l’abolizione del listino. Una scelta che pur restando nell’ambito di un principio maggioritario, che personalmente non condivido, sembra riuscire ad assicurare maggiore razionalità e armonia nei risultati elettorali –prosegue Pastorino –Non neghiamo di aver avuto qualche dubbio: intervenire in extremis su una materia così delicata può mettere in difficoltà la trasparenza sulle regole del gioco delle prossime elezioni. Ma il risultato ci convince: i 6 posti dei “designati dal listino” saranno redistribuiti nei collegi elettorali sulle 4 province. 1 ciascuno per Imperia, Savona e La Spezia, 3 per Genova. Insomma: verificata la corretta distribuzione dei 6 consiglieri, unitamente ai 24 eletti col sistema proporzionale, abbiamo espresso voto favorevole”.

Tra i firmatari della proposta ci sono anche i consiglieri regionali di Liguria Popolare Andrea Costa e Gabriele Pisani.

Andrea Costa (Liguria Popolare) ha sottolineato il contributo del gruppo al dibattito rilevando, però, la necessità di garantire pari opportunità anche fra i diversi collegi della Liguria. Costa ha annunciato voto favorevole, ma ha rilevato che sarebbe stata necessaria una riflessione più profonda, non legata solo alla sollecitazione de governo, e ha avanzato perplessità sul fatto che il testo possa prestarsi a ricorsi.

“La proposta di legge – spiegano i consiglieri regionali di Liguria Popolare – è stata discussa e votata nel consiglio regionale di oggi 21 luglio. Abbiamo deciso di appoggiare l’iniziativa dei due colleghi perché riteniamo questa proposta importante per tutti quei professionisti che lavorano con pubbliche amministrazioni e privati”.

Doppio obiettivo per la proposta di legge che se da una parte vuole tutelare le prestazioni svolte dai professionisti, a seguito di istanze presentate da privati cittadini o da imprese alla pubblica amministrazione, dall’altra vuole essere uno strumento nella lotta all’evasione fiscale. Da sottolineare due elementi importanti che la caratterizzano: la presentazione dell’istanza dovrà essere accompagnata anche dalla lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente privato, insieme alla copia di un documento di identità, inoltre l’amministrazione dovrà acquisire anche la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del professionista o dei professionisti sottoscrittori degli elaborati progettuali, attestante il pagamento delle correlate spettanze da parte del committente.

“I vantaggi sono numerosi – sottolineano Costa e Pisani – tra questi ci preme sottolineare che i professionisti potranno essere pagati prima del rilascio, da parte dell’amministrazione pubblica, dell’atto autorizzativo o della ricezione di istanze a intervento diretto. Questo per dare più solidità economica a chi lavora grazie ai tempi più veloci per i pagamenti. Questa normativa ha anche l’importante pregio di contribuire in modo decisivo al contrasto all’evasione fiscale. Questo significa che i suoi vantaggi ricadranno nel tempo su tutti i cittadini. Abbiamo deciso di firmare questa proposta dei colleghi Vaccarezza e Muzio perché la riteniamo uno strumento efficace e utile per traghettare la Liguria in un futuro ancora più efficiente, con il sostegno concreto del suo sviluppo economico”.

Luca Garibaldi (Pd) ha ricordato il lavoro svolto dal gruppo nel dibattito sulle modifiche alla legge elettorale regionale che sarà più equa, più giusta ed equilibrata.

Claudio Muzio (FI) ha manifestato alcune perplessità circa il cambiamento attuato a pochi giorni dalle elezioni, cioè in tempi troppo ristretti, rilevando che il sistema elettorale vigente ha comunque garantito per anni la governabilità. Il consigliere ha annunciato voto favorevole.

Sheeba Servetto, segretaria regionale confederale Uil Liguria, esprime soddisfazione: “E’ una data storica per le donne e gli uomini che – insieme – intendono impegnarsi per il futuro della nostra regione. Le donne e gli uomini potranno partecipare al futuro democratico dei nostri territori avendo pari opportunità. I cambiamenti potranno avvenire solo se la presenza delle donne sarà ampia e competente: per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, per la parità salariale e le opportunità di carriera, per i servizi alla persona e i servizi sociali alle famiglie”.

Sul tema interviene anche il deputato di Italia Viva Raffaella Paita: “Con il voto di oggi sulla legge elettorale la Liguria colma finalmente il grave ritardo sulla rappresentanza femminile: per le donne liguri è un giorno importante. Estendendo alla nostra regione la legge del 2016, la riforma della legge elettorale introduce la doppia parità di genere e al contempo abolisce il ‘listino’. In questo modo si aprono nuovi spazi di partecipazione politica alle donne liguri perché da un lato si assicura loro una presenza istituzionale. E’ un risultato per noi fondamentale, motivo di particolare soddisfazione per l’impegno che da sempre ho profuso sulle questioni di genere”.

“Un ringraziamento particolare va rivolto alle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti, che hanno dato un impulso decisivo per arrivare al traguardo di oggi. Perché tutte le donne italiane possano concorrere ad armi pari nelle competizioni regionali manca solo la legge elettorale pugliese. Continueremo per questo la nostra battaglia”, conclude.
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