Genova. Con voto unanime l’assemblea dei delegati di Confagricoltura Liguria, tenutasi ieri, ha rieletto Luca De Michelis alla presidenza di Confagricoltura Liguria per il triennio 2020 – 2023.
De Michelis, 53 anni, sposato e con un figlio, è dottore in Agraria e imprenditore agricolo della Piana di Albenga, dove conduce un’azienda di un ettaro a produzione monovarietale di dipladenia, già presidente di Confagricoltura Savona, presidente del Distretto florovivaistico ligure e vicepresidente della FNP “Florovivaismo” di Confagricoltura.
Alla vicepresidenza sono stati eletti Gian Guido Ghione, presidente di Confagricoltura Imperia, Enrico Noberini, presidente di Confagricoltura Genova e Filippo Zangani, presidente di Confagricoltura La Spezia.
Impegni chiari quelli del rieletto presidente, che nel discorso di insediamento ha ribadito la necessità di “un ruolo primario di Confagricoltura nella pianificazione territoriale, dove troppo spesso alle imprese agricole vengono ‘sottratti’ i terreni migliori e destinate aree marginali dove è difficile poter produrre con le innovative tecniche per stare al passo con i competitor stranieri”.
“Abbiamo bisogno di qualità nell’agroalimentare e difesa di queste nostre tipicità, non dimenticando che una ‘protezione’ va pensata anche per le piante aromatiche, laddove siamo incontrastati leader europei e laddove occorre una denominazione protetta per valorizzare questa nostra eccellenza”, ha sottolineato.
Non sono mancati, nel discorso di insediamento, i riferimenti alla mobilità e alla logistica, con chiaro riferimento “alla insostenibile situazione creatasi sulle autostrade liguri, frutto di pianificazione degli interventi illogica da parte di chi, pubblico e concessionario, ha ruoli chiari nella gestione di una rete strategica per tutta l’Italia – ha proseguito De Michelis – Basti pensare che dal porto di Genova parte l’80% dell’agroalimentare italiano esportato nel mondo via nave”.
Chiaro anche il connubio territorio – prodotti – turismo, laddove: secondo De Michelis “occorre ‘sfruttare’ al meglio il veicolo dell’agriturismo come volano per l’intero comparto anche ricettivo – turistico”. Infine un accenno molto “duro” alle problematiche sull’attuazione del Piano di Sviluppo Rurale, per cui Confagricoltura Liguria intende “marcare” stretto i vari attori che saranno chiamati a redigere il nuovo Piano, partendo dalle troppe inefficienze e inadeguatezze dell’attuale PSR, che ha poco aiutato le aziende che investono in innovazione di prodotto e di processo.