Racconto

Cluster di Savona, l’odissea di una cliente del ristorante: “Dopo 15 giorni e due tamponi non so ancora se sono positiva o no”

Il 13 luglio ha pranzato nel ristorante giapponese da cui si è poi sviluppato il nuovo cluster

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Provincia. Un continuo “rimbalzo” tra le sedi Asl di Savona e Albenga quale struttura deputata ad effettuare il primo (e il secondo) tampone e una incertezza durata quindici giorni. E’ questa la “odissea” vissuta nelle ultime due settimane da una cittadina savonese che il 13 luglio ha pranzato nel ristorante giapponese da cui si è poi sviluppato il nuovo cluster di coronavirus.

La donna racconta la sua storia in una lettera inviata alla nostra redazione: “Il 13 luglio ho pranzato con una mia amica al ristorante giapponese di Savona (questa è la mia unica colpa), rispettando le norme imposte dal locale. Il giorno 17 luglio leggo sul giornale del pallanuotista infetto. Il giorno 18 luglio vengo giustamente contattata dall’Asl di Savona: mi dicono che avrei dovuto fare il tampone (ma non mi hanno saputo dire né il giorno né l’ora, né il luogo). Il 19 mattina vengo contattata di nuovo dall’Asl di Savona: mi dicono che sarei dovuta andare a fare il tampone il pomeriggio alle 16. Mi sono presentata e mi hanno detto che non risultavo nella lista. Comunque dò i miei dati e così mi fanno ugualmente il tampone”.

“Alle 17.30 di domenica 19 luglio sono stata contattata dall’Asl di Albenga. Mi chiedono perché non mi fossi presentata per il tampone. Ho risposto che mi avevano detto di andare a Savona, cosa per la quale ho diversi testimoni. Da qui il mio calvario. Per 8 giorni non ho più saputo nulla, l’Asl non rispondeva e nessuno mi ha mai contattata. Ovviamente nel frattempo anche la mia ansia aumentava: quella situazione ambigua, in cui non si sa se si é positivi o meno, lede il sistema nervoso”.

“Il giorno 26 luglio, ultimo giorno di quarantena, alle 9.30 suona il telefono. E’ di nuovo l’Asl di Albenga: mi chiedono perché non fossi andata a fare il secondo tampone. Rispondo che io non conosco neppure l’esito del primo e che nessuno mi ha contattato per fare il secondo. Nel frattempo mi chiama di nuovo l’Asl di Savona dicendomi che avrei dovuto assolutamente fare un secondo tampone perché il primo era stato fatto troppo presto e la malattia poteva non essere vista. Infatti l’esito del primo tampone era negativo. Il centralinista mi dice che assolutamente dovevo andare ad Albenga perché a Savona non sarebbero stati fatti. Mi fanno prendere appuntamento per il lunedì alle 9.30 ad Albenga. Mi presento e faccio il tampone. Mi dicono che devo aspettare 48 ore al massimo per avere il risultato”.

Ma anche in questo caso, i risultati tardano ad arrivare: “Ho provato a chiamare l’Asl, a mandare una mail ma nessuno mi ha ancora risposto. Quindi io dopo aver fatto 15 giorni di quarantena, non so ancora se sono positiva o negativa”.

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