Savona. Il Savona sparisce dal panorama calcistico che conta. Da quattro stagioni non è più tra i professionisti; nella prossima annata sportiva non sarà nemmeno in Serie D. Per chi ha il vecchio delfino nel cuore sono giornate tristi; difficile accettare l’idea di un tale declino per una società che nella sua lunga storia ha raggiunto importanti traguardi, regalando forti emozioni.
Non restano indifferenti i tifosi e, a maggior ragione, non possono esserlo i calciatori che hanno indossato la maglia a striscioni, sia negli anni più gloriosi sia in quelli più difficili. Tra di essi c’è Amedeo Di Latte, portiere dei biancoblù tra fine anni Novanta e inizio anni Duemila.
La sera dell’ufficializzazione della mancata iscrizione del Savona alla Serie D, Di Latte si è lasciato andare ad uno sfogo attraverso i social network, tra ricordi ed emozioni.
“La sveglia suonerà tra 5 ore ma stasera è dura prender sonno. Mi vengono in mente gli allunghi, con un pneumatico legato in vita, per buttar giù peso e recuperare da un lungo infortunio. Chissà perché, in questa notte, sto pensando così fortemente a quel sottopassaggio. Se chiudo gli occhi ne sento il profumo… Un misto tra muffa, terra, erba e storia. Vedo quegli ultimi gradini… Li salgo fino a quando la testa non esce e gli occhi ammirano lo spettacolo della gradinata. Sento il cuore che picchia forte nel petto. Gli abbracci dei compagni di squadra. Gli sguardi d’intesa”.
“Penso a quel campionato vinto… e poi a quella coppa alzata al cielo… ma anche a quell’annata difficile dove, nonostante non mi pagassero da molti molti mesi, rimasi con orgoglio ad indossar quei colori. In questo momento non voglio stare a pensare di chi sia la colpa. Nessun dito puntato. Solo una cosa però… non dobbiamo essere ipocriti. Sappiamo tutti molto bene come funziona il calcio… Così come tutti siamo a conoscenza di cosa gira intorno ad uno sport che ha una grande valenza sociale, a tutti i livelli”.
“113 anni…Chissà quanti hanno indossato quella maglia. Quante vite protette e tenute lontane dai pericoli della ‘strada’. Chissà quanti bambini hanno sognato di diventare forti come gli eroi che ammiravano la domenica… e chissà quanti hanno spiccato poi il volo da quel prato magico. Ritornerai… e la tua storia sarà tramandata come l’eredità più preziosa”.