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Vendone, ordinanza del sindaco: vietata la sperimentazione e l’installazione di antenne 5G

"Sperimentazioni del genere dovrebbero valutare l’impatto e prendere in considerazione il rischio"

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Vendone. Sperimentazione e installazione di apparati 5G vietata a Vendone. Lo stabilisce l’ordinanza emessa dal sindaco, Sabrina Losno.

Nel documento si ricorda che il 12 luglio 1999 “il consiglio dell’Unione Europea ha emanato la raccomandazione numero 1999/519/CE relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz, affermando come sia imperativo proteggere i singoli cittadini dagli effetti negativi sulla salute che possono derivare dall’esposizione ai campi elettromagnetici, come si ritenga necessario istituire un quadro comunitario in relazione alla protezione della popolazione con aggiornamenti, valutazioni e analisi periodiche degli impatti sulla salute anche n funzione dell’evoluzione tecnologica, chiedendo agli Stati membri di considerare a anche i rischi nel decidere strategie e promuovendo la più ampia diffusione dell’informazione alla popolazione su effetti e provvedimenti di prevenzione adottati”

“Il 5G si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, anche dette onde millimetriche, che comportano due implicazioni principali: maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessità di un maggior numero di ripetitori (a parità di potenza) per garantire il servizio”.

“La legge 36/2001 chiede al ministero della sanità di promuovere un programma pluriennale di ricerca epidemiologica e di cancerogenesi sperimentale e di concerto con ministero dell’ambiente e Miur lo svolgimento di campagne di informazione e di educazione ambientale, alla Regioni di concorrere all’approfondimento delle conoscenze scientifiche e indica che è competenza dei comuni adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti allo scopo di minimizzare l’esposizione ai campi elettromagnetici. Inoltre, la sentenza del Tar del Lazio numero 500 del 15 gennaio 2019 ha imposto l’obbligo di procedere a campagne di informazione ed educazione ambientale previste dall’articolo 10 comma 1 della legge 36/2001, condannando i ministeri ambiente, salute e istruzione ad ottemperare”.

“Secondo l’Oms circa il 3 per cento della popolazione è affetta da problemi di eletto sensibilità e per l’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Università di Berna gli elettrosensibili arrivano al 5 per cento degli elvetici mentre in Svezia studi indicano tale valore nel 10 per cento”.

“Con la delibera numero 231/18/Cons l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha individuato 120 piccoli centri (tra i quali il Comune di Vendone) pilota sul nostro territorio su cui sperimentare la tecnologia 5G, estendendo poi la sperimentazione ad altre grandi città italiane, e presto a tutto il territorio nazionale. Il documento pubblicato nel 2019 dal comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Commissione Europea, affermando come il ‘5G lasci aperta la possibilità di conseguenze biologiche’ ha evidenziato un chiaro segnale agli Stati membri, soprattutto in Italia, sui pericoli sociosanitari derivabili dall’attivazione ubiquitaria del 5G (che rileva gravissime criticità, in parte sconosciute sui problemi di salute e sicurezza dati) confermando l’urgente necessità di un intervento normativo nei riguardi della diffusione di tale nuova tecnologia 5G”.

Inoltre “è stato dimostrato in diversi studi (Rea 1991, Havas 2006, 2010, McCarty et al. 2011) che è possibile identificare persone con ipersensibilità elettromagnetica e dimostrare che possono essere testati usando risposte obiettive, misurabili, dimostrando che questi soggetti sono realmente ipersensibili se confrontati con i normali controlli. Altri studi dimostrano che ci sono veri e propri cambiamenti fisiologici nei soggetti con elettrosensibilità e studi (De Luca, Raskovic, Pacifico, Thai, Korkina 2011 e Irigaray, Caccamo, Belpomme2018) hanno dimostrato che le persone elettrosensibili hanno alti livelli di stress ossidativo e una prevalenza di alcuni polimorfismi genetici, che potrebbero suggerire una predisposizione genetica. Il Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e l’assemblea del Consiglio d’Europa con la risoluzione numero 1815 del 2001 hanno richiamato gli stati membri a riconoscere l’Elettrosensibilità come una disabilità, al fine di dare pari opportunità alle persone che ne sono colpite”.

“I gestori di telefonia mobile stanno provvedendo alla richiesta di rilascio di autorizzazioni per l’installazione di nuovi impianti di telefonia mobile con tecnologia 5G. Il 5G è una tecnologia potenzialmente pericolosa perché si basa su microonde a frequenze più elevate delle precedenti versioni, anche dette onde millimetriche, il che ha due implicazioni ovvie: maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazioni nelle strutture solide, per cui vi è la necessità di più ripetitori (a parità di potenza) per garantire il servizio indoor (negli USA hanno stimato un impianto ogni 12 edifici). Gli studi sugli effetti biologici di questo tipo di radiazione elettromagnetica sono appena agli inizi e indicazioni preliminari (le sperimentano in Russia per le terapie del dolor) paiono mostrare effetti sulle terminazioni nervose (stanchezza, sonnolenza e parestesia). Malgrado la sperimentazione del 5G sia già stata avviata, non esistono studi che, preliminarmente alla fase di sperimentazioni, dovrebbero doverosamente fornire una valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi a quelle esistenti”.

Per tutte queste ragioni e “proprio per il carattere di novità, sperimentazioni del genere dovrebbero valutare l’impatto e prendere in considerazione il rischio attribuibile a tale intervento prima che lo stesso sia realizzato, protendo fare ancora valutazioni ex-ante sul se e come realizzarlo”.

Da qui la decisione del sindaco di “vietare la sperimentazione o installazione del 5G sul territorio del Comune di Vendone, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, in attesa dell’emanazione di linee guida aggiornate da parte degli organismi di tutela della salute e dell’ambiente nazionali e regionali basati su dati scientifici più aggiornati, fra i quali la nuova classificazione della cancerogenesi delle radiofrequenze 5G annunciata dall’International Agency for Research on Cancer”.

L’ordinanza subordina “l’accettazione di qualunque procedimento a una verifica preliminare con l’autorità politica responsabile della salute dei cittadini” e promuove “un sistema di monitoraggio ambientale sanitario, attivando da parte degli Enti competenti in materia, Asl e Arpal, anche con l’ausilio del mondo accademico universitario e degli istituti di ricerca indipendenti, in merito a possibili effetti indesiderati della tecnologia 5G sulla popolazione nelle aree individuate per l’eventuale installazione degli impianti esistenti”.

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