Fondi

Santa Corona, confermato l’investimento da 60 milioni per la ristrutturazione dell’ospedale fotogallery

Il progetto è stato "rallentato" dall'epidemia Covid, ma è stato confermato dalla Regione

Pietra Ligure. La Regione Liguria ha confermato lo stanziamento da ben 60 milioni di euro per la riqualificazione funzionale e strutturale del Santa Corona di Pietra Ligure annunciato a novembre dell’anno scorso. La conferma è arrivata questo pomeriggio, nel corso della presentazione del nuovo angiografo cardiologico e dei sei nuovi posti letto del pronto soccorso attivati presso lo stesso nosocomio pietrese.

Qualche “dubbio” rispetto alla disponibilità di questi fondi è stata avanzata dal sindaco di Pietra Ligure (ed ex consigliere regionale) Luigi De Vincenzi, che se da un lato è soddisfatto per l’acquisizione del nuovo strumento e la creazione dei nuovi posti letto, si chiedeva “che fine avessero fatto i fondi” annunciati ben prima che l’emergenza Covid diventasse pandemia globale.

Parlando della ristrutturazione del Santa Corona, De Vincenzi ha detto ai microfoni di IVG.it: “Se si è passati a valutare qualche altra idea nuova rispetto al progetto di riqualificazione che avevo presentato durante il mio mandato da sindaco ne prenderò atto. D’altro canto il presidente Toti ha detto che ci sono a disposizione 60 milioni di euro per la ristrutturazione. Ne prendo atto e sono molto contento. Aspetto che queste cose si concretizzino”.

Una prima rassicurazione è giunta dal capogruppo di Cambiamo in Regione Angelo Vaccarezza: “Quello dei 60 milioni per il Santa Corona è un impegno che la Regione si è presa nella sua figura la versione più autorevole, cioè il presidente Toti. Credo che sul Santa Corona ci siano attese che arrivano da tante amministrazioni di centro-destra e centro-sinistra. Santa Corona ha sempre pagato un prezzo, e credo di essere sempre stato molto coerente non guardando in faccia nessuno. Ero contro la deaziendalizzazione che aveva una matrice politica diversa dalla mia ed ero contro la delibera del Comune di Savona che solo pochi anni fa chiedeva di chiudere il Trauma Center del Santa Corona e chiedeva, insieme all’allora amministrazione di Cairo, di chiudere il Dea di secondo livello per averne uno solo a livello regionale”.

“Queste politiche non sono passate. Questo pezzo di territorio ha sempre saputo fare squadra. Il Santa Corona non ci ha mai diviso, ci ha sempre unito e ora la Regione deve fare quel passo in più che tutti auspichiamo”.

angiografo santa corona

Interrogato in merito, Toti non ha dato termini cronologici precisi circa l’inizio dei lavori: “Dopo il ricorso al Tar per la gestione degli ospedali di Albenga e Cairo di cui abbiamo avuto notizia oggi cercherei di essere prudente: non so quale iter potrebbero mai avere le gare per un intervento così ampio. Di sicuro fa parte dei nostri piani di investimento”.

“Abbiamo sempre ribadito l’importanza di questo polo e l’inaugurazione del nuovo angiografo cardiologico di oggi ne è una prova. A breve vedremo l’installazione di un secondo macchinario: la gara è già aperta anche al San Paolo. Sono investimenti sulla sanità savonese che non vogliono lasciare indietro nessun polo ospedaliero. Questo è un ospedale che attende da molto tempo. C’è un piano di ristrutturazione che non riguarda solo questo. Il Covid ha rallentato tutti i lavori ma siamo ben determinati ad andare avanti”.

Ancora Toti: “Conosciamo i punti critici della sanità ligure e savonese, ora c’è da rimboccarsi le maniche e correre. C’è da riaprire il punto di primo intervento di Albenga, che è un’esigenza molto sentita da quella città. Va fatto in sicurezza, senza mettere a rischio né gli operatori né i pazienti. Sarà questione di giorni e non certamente di mesi. Andiamo avanti con gli investimenti sui nuovi macchinari e sui nuovi spazi, come dimostriamo oggi con i nuovi strumenti e i nuovi posti letto del Santa Corona. Andiamo avanti con gli investimenti sul San Paolo che è un ospedale altrettanto importante che deve essere valorizzato: dopo l’angiografo, molto atteso, partiranno i lavori di restauro, molto atteso come è atteso l’intervento al pronto soccorso del San Martino”.

Il presidente Toti ha ribadito la ferma volontà della Giunta di non lasciare indietro i due poli ospedalieri savonesi. “Il Covid – ha concluso Toti – ha rallentato i lavori, ma siamo ben determinati ad andare avanti; ora c’è da rimboccarsi le maniche e da ripartire rapidamente. A cominciare dal punto di primo intervento ad Albenga che è un’esigenza molto sentita dalla città e che va fatto in sicurezza e con i percorsi protetti. Andremo avanti anche con gli investimenti in nuovi macchinari per l’ospedale San Paolo di Savona che è altrettanto importante e poi partiranno i lavori di restauro, sia in questo ospedale, sia in altri della Liguria”.

Conferme sul restyling del Santa Corona sono arrivate anche dall’assessore Sonia Viale, che ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Negli anni si è detto che noi avevamo la volontà di non investire e di chiudere questo ospedale. Niente di tutto questo. C’è la volontà di investire e mettere a norma le nostre strutture. E anche di rendere il Santa Corona all’altezza dello status di Dea di secondo livello dell’Area Ottimale del Ponente”.

“E oggi vi è anche la concretezza dei fatti oltre che gli atti amministrativi già deliberati da tempo. I 60 milioni fanno del parte del Piano di Alisa sull’edilizia sanitaria che si affianca a quello sull’innovazione tecnologica con gli angiografi – ha continuato la vicepresidente Viale – è essenziale. Abbiamo trascorso parecchi anni sentendo tutti coloro che dicevano che non volevamo più investire su questo presidio , anzi che lo volevamo chiudere. Oggi dimostriamo che noi abbiamo una ferma volontà di rendere sempre più questo ospedale il DEA di secondo livello dell’area ottimale di ponente”.

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