Liguria. Convocare e organizzare la direzione regionale del partito che dovrà esprimersi sul nome di Ferruccio Sansa come candidato alle elezioni regionali.
L’assemblea regionale del Pd vuole convocare in un luogo fisico, e non in streaming, la direzione ligure dei Dem, cosa che presuppone un certo sforzo organizzativo e la disponibilità di uno spazio abbastanza ampio per ospitare, nel rispetto delle normative anti-Covid, una novantina di delegati in arrivo dalle quattro province.
D’altronde una discussione delicata come quella sul candidato alla presidenza della Regione, e indirettamente sulla tenuta stessa del partito a livello regionale, non può essere demandata a una serie asettica di videomessaggi. Durante l’incontro, infatti, molti esponenti vorranno prendere la parola pubblicamente per esternare il proprio pensiero sulla candidatura “benedetta” da Andrea Orlando e Vito Crimi nel vertice di mercoledì a Roma.
Il Pd è alla ricerca anche di un centro congressi o di una sala ampia e facilmente raggiungibile. Alcune opzioni potrebbero essere la Sala Chiamata del porto, il centro remiero di Pra’, la sala Quadrivium in centro o un teatro cittadino.
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Da parte delle altre forze del campo progressista, quelle a sinistra del Pd, e da parte del Movimento 5 Stelle – le due forze favorevoli a candidare il giornalista del Fatto – si rispetta silenziosamente la richiesta di maggiore tempo, con la consapevolezza che il rischio che salti il banco dell’alleanza estesa sia concreto.
E se non fosse lui il candidato, i partiti avrebbero un loro nome alternativo da proporre e la forza per sostenere la campagna elettorale? Il Pd, a quel punto, potrebbe comunque recuperare l’ala di Italia Viva e puntare su un’organizzazione rodata per supportare campagne anche “solitarie”.
Insomma ci vorrà ancora qualche giorno, pare, per sapere chi sarà l’antagonista a Toti nel corsa per le prossime elezioni regionali.