Savona. Lo dicono i sindaci, lo ripetono gli albergatori e lo confermano gli agenti immobiliari: questa estate l’economia savonese sarà salvata dalle seconde case. Dall’estremo ponente della provincia, ovvero Andora con le sue oltre 10 mila seconde case, all’entroterra ingauno con le ville di Garlenda e Villanova, fino ai condomini di Borghetto, Loano, Finale fino a Varazze.
I pezzi pregiati, ovvero le ville con piscina e i grandi appartamenti fronte mare, sono praticamente impossibili da trovare e i pochi residui sono sul mercato a cifre “folli”, ci spiega un noto agente immobiliare alassino. “E’ vero – conferma il primo cittadino andorese Demichelis – da quanto mi risulta è una caccia agli appartamenti e alle ville. Il problema per un comune come il nostro sarà gestire l’afflusso di tutte queste persone quando decideranno di andare in spiaggia, ad esempio”.
Era già accaduto negli anni della crisi economica e degli attentati terroristici: per necessità o per paura i proprietari delle seconde case avevano deciso di occupare le proprietà che invece negli anni precedenti venivano lasciate libere sul mercato.
“Questa volta stiamo assistendo ad un fenomeno differente – spiega un agente immobiliare alassino – molti uffici resteranno in smartworking fino a settembre, o oltre, e così in molti hanno deciso di trasferirsi per tutta l’estate in riviera. Chiedono informazioni per attivare coperture internet a banda larga e possibilità di noleggiare bici e monopattini elettrici per spostarsi”.
Al contrario è il settore alberghiero che è in sofferenza perché la gente è spaventata e l’incubo peggiore per i turisti è trovarsi in una situazione di quarantena come accaduto a febbraio in alcuni hotel della zona. “La gente vuole essere indipendente e allo stesso tempo chi ha disponibilità economiche cerca tutti i confort possibili: le ville con piscina nel comprensorio tra Andora e Garlenda sono introvabili a costi di svariate decine di migliaia di euro al mese, così come i pochi grandi appartamenti sul mare di Varigotti”.
Un così grande afflusso di residenti avrà una importante ricaduta su tutto il settore del commercio, dalla GDO ai negozi di vicinato, e in generale sul mondo della vendita al dettaglio e della ristorazione. Mentre sarà più complicata la gestione delle spiagge, che già normalmente andavano in sofferenza nei picchi ferragostani: il litorale sarà ancora più sotto stress dato che le distanze maggiori diminuiranno i posti disponibili.