Borgio Verezzi. Dopo il forzato stop primaverile causato dall’epidemia di covid-19, nei mesi di luglio, agosto e settembre nuove iniziative per le Grotte di Borgio Verezzi: la prima è l’aggiunta di un turno di visita quotidiana agli abituali sei, fissato per le ore 18.00, per concedere un’opportunità ulteriore visto lo stretto controllo sugli ingressi come misura di sicurezza; il secondo è l’apertura serale straordinaria tutti i mercoledì di luglio ed agosto alle ore 21.00, mentre la terza è l’apertura tutti i giorni incluso il lunedì, abitualmente giorno di chiusura settimanale, fino al 30 settembre.
“Abbiamo ideato queste iniziative” spiegano dallo staff della Cooperativa Arcadia “sia per dare visibilità ad un sito di tale importanza, ma anche, e soprattutto, per dare la possibilità ai numerosi visitatori di avere più accessi possibili, anche in orari, come quelli serali, che siano compatibili con una vacanza dedicata al mare e con le necessarie misure di contingentazione”.
La Grotte di Borgio Verezzi custodiscono al loro interno meraviglie e sorprese: le acque immobili e trasparenti dei laghi costituiscono una delle maggiori attrattive del percorso turistico, che si snoda per circa 800 metri all’interno di grandi sale, tra enormi blocchi staccatisi dalla volta in ere remote. Ricchissime le concrezioni di ogni forma: dalle cannule, esili e quasi trasparenti, ai drappi, sottili come lenzuoli, alle grandi colonne che sembrano sostenere la volta fino alle stalattiti eccentriche, che sfidano la forza di gravità sviluppandosi in tutte le direzioni. E dappertutto i colori: bianco, giallo, rosso in mille sfumature diverse. Dovuti alla presenza di svariati minerali, fanno delle Grotte di Borgio Verezzi la grotta turistica più colorata d’Italia.
Le Grotte sono aperte dal lunedì alla domenica, gli orari degli ingressi sono 9:30 – 10:30 – 11:30 – 15:00 – 16:00 – 17:00 – 18.00. Per maggiori informazioni ed essere sempre aggiornati sulle iniziative si possono seguire i profili social (Facebook, Instagram e Twitter) “Grotte di Borgio Verezzi”.