Finale Ligure. Dopo le celebrazioni per la Festa della Repubblica del 2 Giugno a Finale Ligure è polemica su due simboli del Risorgimento italiano e dell’Unità nazionale.
A sollevare il caso che sta facendo il giro dei social è il gruppo “Le Persone al Centro”: nel mirino una scultura raffigurante lo stemma sabaudo in stato di abbandono e ritrovata nei magazzini comunali, per la quale è stato richiesto un nuovo utilizzo per la comunità finalese come memoria storica dell’Unità nazionale.
“Il 17 marzo 1861 dopo il Risorgimento e due guerre d’indipendenza nacque l’Italia. Per l’occasione si sprecarono manifestazioni di giubilo e onori alla casa Sabauda, in allora simbolo dell’identità nazionale. Tra le testimonianze di riconoscenza possiamo annoverare una pregevole scultura, che nella sua essenzialità pare riferibile proprio agli albori del Regno d’Italia. A memoria credo facesse bella mostra di sé all’interno del Comune di Finalborgo e solo in tempi recenti venne esposta all’interno dei Chiostri di Santa Caterina” sottolinea il consigliere comunale di minoranza Massimo Gualberti.
“Questo importante simbolo del Risorgimento, dell’Unità d’Italia e dell’identità nazionale giace oggi, da più di un anno, all’interno dei magazzini comunali, come una qualunque masserizia, fungendo da supporto per attrezzature da lavoro ed accompagnandosi ad un’altra scultura parimenti buttata a terra…”.
“Viene da pensare che avesse ragione Massimo D’Azeglio: fatta l’Italia dobbiamo (ancora) fare gli italiani…” conclude Gualberti.