Savona. Sembra essere un calvario senza fine quello che patiscono ogni giorno moltissimi dei viaggiatori liguri sia sulle quattro e due ruote sia su “ferro”, tanto più in un periodo, come quello corrente, costellato da un uso massiccio dei trasporti, in particolare quello pubblico locale, e da una marea di problemi e disagi.
Un nostro lettore, pendolare sulla tratta ferroviaria tra Savona e Albenga, ci ha segnalato quella che lui stesso definisce un'”odissea”, avvenuta questa mattina. “Il treno regionale 11224 delle ore 8:28, proveniente da Genova Sestri Levante e diretto a Ventimiglia, è arrivato in stazione a Savona con 15 minuti di ritardo – racconta – Era già stracarico, in più sono salite altre persone, eravamo tutti in piedi tra i vagoni e i posti a sedere erano al completo”.
“La capotreno ci ha invitati a scendere ma noi (me compreso) stavamo andando a lavorare – dice ancora – Sono sorte discussioni ed è anche intervenuta la Polizia Ferroviaria, che ha autorizzato la capotreno a chiudere tutte le porte e far scendere un centinaio di persone dal fondo del treno”.
“Siamo riparti alle ore 9:06 – prosegue il pendolare nel suo racconto – Nel frattempo molte persone si lamentavano del disagio di non poter abbandonare il treno nell’eventuale caso di malore o pericolo proprio a causa delle porte chiuse. La capotreno si è poi scusata chiedendoci se stavamo bene ma ciò non toglie che viaggiare per lavoro utilizzando il treno stia diventando un’odissea sia per i turisti sia per i pendolari. Mi auguro che Trenitalia prenda provvedimenti in merito”.
Come spiegato da Trenitalia, ad originare il “caos” raccontato dal nostro lettore c’è stato il fatto che “a Savona ben 80 persone sono salite su convoglio senza biglietto. E’ stato richiesto immediatamente l’intervento delle forze dell’ordine. Le attività effettuate dalla polizia ferroviaria e poi la discesa dei singoli passeggeri ha richiesto un po’ di tempo”. Anche per questo il convoglio è partito dalla città della Torretta con 38 minuti di ritardo (poi scesi a 23 all’arrivo al capolinea di Ventimiglia).
Da Trenitalia ricordano che “la prassi prevede che oltre il limite di capienza consentito non si possa viaggiare e si debba aspettare quindi l’arrivo di un treno successivo”. Inoltre in questo periodo vige la regola del distanziamento interpersonale, per cui “per decreto la metà dei posti a sedere non può essere occupabile”. Il personale di bordo, dunque, può solo “ottemperare alle regole in vigore: l’intervento delle forze dell’ordine avviene nel caso in cui le indicazioni e i richiami dei capitreno ai passeggeri non siano recepiti a sufficienza”.