Situazione sanitaria

Emergenza Covid in Consiglio regionale, l’assessore Viale: “Pronti ad ogni evenienza”

Numerose interrogazioni nella seduta di oggi da parte dei consiglieri regionali

Liguria. Piano regionale per la pandemia influenzale e campagna vaccinale, aggiornamento dello stesso piano pandemico, squadre sanitarie territoriali per la lotta al Covid-19, impiego dell’ex Mios del Santa Corona di Pietra Ligure per l’emergenza Coronavirus, i decessi avvenuti nelle residenze per anziani, oltre a costi e attendibilità dei test sierologici. Tanti i temi affrontati oggi nella seduta del Consiglio regionale sulla situazione sanitaria legata al Coronavirus.

Sul piano regionale per la pandemia influenzale sono state presentate due interrogazioni: la prima da Andrea Melis (Mov5Stelle), sottoscritta dal collega del gruppo Fabio Tosi e da Alice Salvatore e Marco De Ferrari del (ilBuonsenso), la seconda da Giovanni Lunardon (Pd). Melis ha chiesto alla giunta se nelle settimane antecedenti la dichiarazione dello Stato di emergenza sul territorio nazionale (31 gennaio 2020) era stato riscontrato e segnalato al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità, un aumento di pazienti con gravi infezioni respiratorie acute (SARI) e con sindromi da di stress respiratorio acuto (ARDS) e se, considerati i numerosi casi di contagio nelle strutture ospedaliere e nelle strutture sociosanitarie, sono state adottate le misure previste dal “Piano pandemico regionale” per la formazione del personale.

Giovanni Lunardon (Pd) ha chiesto alla giunta di adottare già da ora misure tese ad ampliare in Liguria il numero dei vaccini somministrati e la platea dei vaccinati per l’influenza stagionale nel prossimo autunno a partire dalle categorie più a rischio per età, situazione clinica e professione. Secondo il consigliere la similitudine tra i sintomi dell’influenza stagionale e del Covid-19 renderebbe opportuna una più vasta campagna vaccinale nel prossimo autunno in modo da diminuire la manifestazione di sintomi che possano far insorgere confusione e diminuire l’accesso alle strutture ospedaliere per patologie prevedibili.

L’assessore alla sanità Sonia Viale ha ricordato la circolare, emanata dal ministero della Salute il 4 giugno in merito alle strategie della campagna vaccinale, rilevando che la Regione si è già attivata in questo senso definendo, fra l’altro, un fabbisogno di oltre 500 mila dosi, decisamente maggiore rispetto all’anno prevedente. L’assessore ha ricordato, inoltre, che la campagna informativa è stata anticipata al mese di ottobre e ha ricordato le elevate percentuali di adesione già raggiunte negli anni passati. Viale, infine, ha ribadito la propria contrarietà al vaccino obbligatorio che – ha detto – richiede, semmai una adeguata formazione presso la popolazione.

Alice Salvatore (ilBuonsenso) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dal collega del gruppo Marco De Ferrari e da Andrea Melis e Fabio Tosi del Movimento5Stelle, in cui ha chiesto alla giunta se il Piano pandemico regionale sia stato aggiornato; se la Regione ha tenuto conto della necessità di un tempestivo approvvigionamento di DPI, ha censito le disponibilità di letti in isolamento, di stanze in pressione negativa e dispositivi meccanici per l’assistenza ai pazienti, se ha valutato l’implementazione della diagnosi precoce, dell’assistenza domiciliare e dell’isolamento individuale. Il consigliere, infine, ha chiesto alla giunta quando ha richiesto le forniture di DPI e di adottare le misure previste per contenere un’eventuale recrudescenza dell’epidemia.

L’assessore alla sanità Sonia Viale ha spiegato che il tema potrà essere approfondito nell’ambito della Commissione regionale di inchiesta appena istituita dove potrà anche essere valutata la tempistica delle comunicazioni delle autorità sanitarie internazionali, europee e nazionali in merito all’insorgere dell’epidemia. L’assessore ha ricordato che l’attuale versione del Piano pandemico ligure risale al 2009. “Il piano regionale – ha concluso – dovrà essere definito alla luce dell’emergenza Covid”.

Francesco Battistini (Linea Condivisa) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dal collega del gruppo Giovanni Battista Pastorino, in cui ha chiesto alla giunta quante squadre territoriali sono operative sul territorio ligure per la lotta al Covid 19 e di dotare ogni singola Asl di squadre dedicate al servizio domiciliare, in ragione di 1 squadra ogni 50 mila abitanti. Il consigliere ha ricordato che il presidente della giunta Giovanni Toti, aveva annunciato a marzo l’istituzione e la messa in campo di 10 squadre territoriali per la lotta capillare al Covid19, ma fino ad oggi – ha detto – non risulta che queste 10 squadre siano operative e l’attività domiciliare non pare funzionante in modo capillare ed efficace

L’assessore alla sanità Sonia Viale ha elencato le squadre attivate: nella Asl 1 ci sono due squadre, nella Asl 2 cinque squadre, nella Asl 3 diciassette, nella Asl4 tre e nella Asl5 altre cinque. Viale ha sottolineato, inoltre, che sono stati rispettati i parametri: “Laddove non si è raggiunto questo obbiettivo è dipeso da una carenza di adesioni volontarie da parte dei professionisti, ma abbiamo, comunque costituito un numero importante di squadre”.

Giovanni Battista Pastorino (Linea Condivisa) ha presentato un’interpellanza, sottoscritta dal collega del gruppo Francesco Battistini, in cui ha chiesto alla giunta perché non è stato preso in considerazione l’impiego del padiglione Mios nella gestione dell’emergenza Covid-19 e di riconsiderare questa decisione, alla luce dell’incidenza del contagio sul territorio. Nell’interpellanza Pastorino ha rilevato che, sulla scorta di recenti sopralluoghi, il padiglione è tuttora adeguato in termini strutturali e funzionali e che un investimento fra i 20 mila e 40 mila euro sarebbe sufficiente a rendere la struttura rapidamente utilizzabile.

L’assessore alla sanità Sonia Viale ha ricostruito la storia del reparto e ha illustrato la quantità di interventi necessari per il suo riutilizzo e i relativi costi: “Secondo la valutazione della direzione strategica della Asl, – ha spiegato – sia per il rapporto costi-benefici che per i tempi di attuazione dei lavori, la valutazione è negativa”.

Giovanni Lunardon (Pd) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta il numero dettagliato di contagi e di decessi, sia quelli certificati da tampone Covid-19 sia il dato generale, nelle strutture e nelle residenze per anziani della Regione, sia tra gli ospiti che tra il personale, e il confronto tra i decessi totali per ciascun mese nei primi 4 mesi del 2020 con lo stesso periodo del 2019. Secondo Lunardon a livello nazionale e regionale esiste un dato preoccupante relativo al diffondersi del contagio e ai decessi nelle strutture e residenze per anziani.

L’assessore alla sanità Sonia Viale ha rilevato che, prima dell’emergenza Covid, non c’era mai stato un monitoraggio specifico sui decessi nelle rsa e ha illustrato i dati relativi al periodo fra il 20 febbraio e il 15 maggio scorso: ci sono stati 1.964 decessi totali e 1.285 decessi totali riferibili a patologie no-Covid correlate.

Alice Salvatore (ilBuonsenso) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dal collega del gruppo Marco De Ferrari e da Andrea Melis e Fabio Tosi del Movimento5Stelle, relativo alla Fase 1. Il consigliere ha chiesto alla giunta se, in piena Fase 1, il personale sanitario e comunque tutte le persone a rischio, sono state monitorate regolarmente mediante tampone; se è stato previsto un monitoraggio dei prezzi dei test sierologici e l’imposizione alle cliniche di un tariffario unico regionale; se i risultati degli esiti sierologici sono stati intrecciati con gli esiti dei tamponi; se i risultati dei test sierologici, fatti dai laboratori privati e non, sono egnalati alle Asl, affinché ci sia riscontro scientifico sui risultati. Il consigliere ha chiesto, inoltre, se è in programma uno screening epidemiologico di massa, gratuito per la cittadinanza, con test rapidi italiani vietando gli esami del sangue relativi al Covid-19 venduti da centri e laboratori privati della regione.

L’assessore alla sanità Sonia Viale ha illustrato le varie fasi circa l’adozione delle misure assunte dalla Regione per affrontare la domanda crescente di test, che ha portato all’individuazione dei laboratori autorizzati ad effettuare gli esami, alle modalità di diffusione dei risultati dei test e della segnalazione ai competenti Uffici di Igiene.

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