Fase 3

Discoteche? Chiuse fino al 14 luglio: ecco la bozza del decreto, ma le Regioni potranno anticipare

La manifestazione degli imprenditori liguri e savonesi a Roma davanti a Montecitorio: "Ci avete abbandonato"

discoteca

Liguria. “Restano sospese sino al 14 luglio 2020 le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, le fiere e i congressi”. E’ quanto stabilisce la bozza, in via di definizione, del nuovo Dpcm sulle aperture della Fase 3.

“Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire una diversa data di ripresa delle attività, nonché un diverso numero massimo di spettatori” per cinema e concerti “in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi”.

Probabile dunque che la Liguria decida di anticipare, seguendo una linea morbida fin qui tenuta dal governatore Giovanni Toti. Dal 16 giugno, per effetto di una recente ordinanza, le discoteche potranno comunque aprire al pubblico ma solo per l’attività di bar e ristoranti, senza permettere l’accesso ai locali adibiti al ballo.

Proprio oggi gli imprenditori liguri del Silb, l’associazione dei locali da ballo di Confcommercio, avevano manifestato a Roma, in piazza Montecitorio, con t-shirt bianche e cartelli con slogan come “Vogliamo dignità”, “Ci avete abbandonato” e “Vi regaliamo divertimento in sicurezza”.

“Un flash mob provvidenziale, vista la prossimità dell’emanazione del Dpcm che regolamenterà in modo puntiglioso i comportamenti da adottare o delegherà alle Regioni la loro attuazione fattiva in modo più o meno restrittivo”, ha spiegato Fabrizio Fasciolo, presidente ligure del sindacato.

“Ringraziamo la Conferenza Stato-Regioni che ha aperto uno spiraglio per le aperture dei nostri locali, pur essendo molto restrittivo e di difficile attuazione, lo consideriamo un punto di partenza nella speranza con il miglioramento della situazione legato all’andamento del Covid-19, di poter riaprire al più presto”.

“I locali da ballo sono chiusi dal 23 febbraio, con conseguenze economiche drammatiche per il nostro settore – prosegue Ettore Bocciardo, presidente genovese del Silb -. Alcune attività hanno già consegnato le chiavi ai proprietari dei muri. Si è assistito, in queste ultime due settimane, a fenomeni di aggregazione incontrollata di giovani, con diversi episodi di risse e situazioni di ballo in luoghi pericolosi dal punto di vista strutturale e con consumo smodato di alcolici a basso prezzo. I gestori dei locali da ballo, soggetti professionalmente competenti e preparati a gestire il divertimento notturno, si sentono doppiamente penalizzati dalla possibile ripartenza del Covid-19 con conseguenze disastrose sull’apertura per la stagione invernale”.

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