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Coronavirus e mareggiate a raffica: la “stagione nera” del turismo di Alassio fotogallery

Prima la raffica di mareggiate, poi il coronavirus, dopo le stringentissime norme anti-Covid e oggi una nuova mareggiata

Alassio. Se fosse un film, si intitolerebbe “Una serie di sfortunati eventi”, come la pellicola del 2004 con il bravissimo e “mutaforma” Jim Carrey nel ruolo di mattatore. E invece è la situazione che, in questi mesi, si è ritrovata a vivere la città di Alassio, letteralmente martoriata da una serie di vicende che ne ha colpito la principale risorsa economica, cioè il turismo.

Prima la raffica di mareggiate che ha compromesso il litorale e gli stabilimenti balneari (per fortuna in un periodo ancora relativamente lontano dalla stagione), poi il focolaio di coronavirus (il primo in Liguria) in due alberghi cittadini, dopo le stringentissime norme anti-Covid e infine, oggi, una nuova mareggiata che ha colpito ancora una volta litorale e bagni marini. I quali, nel frattempo, grazie alla riapertura dei confini regionali e nazionali, si stavano preparando a ri-accogliere i turisti e stavano dando ormai gli ultimi ritocchi.

Dato che l’allerta meteo per temporali di ieri era stata ampiamente annunciata da Arpal e protezione civile regionale, mercoledì il Comune aveva invitato chi poteva essere “potenzialmente coinvolto” a “predisporre le dovute precauzioni”. Ma pronti o no, contro il mare “lungo” c’è ben poco da fare. Fare il bagno è impossibile.

E così ora gli stabilimenti balneari che prima avevano la spiaggia ma non i turisti ora si ritrovano ad avere i turisti (o almeno tante loro prenotazioni) ma non più la spiaggia.

Spiega il vice sindaco Angelo Galtieri: “La situazione è molto difficile. Il mare è molto ‘lungo’ e quindi evidentemente è entrato ed ha eroso quella parte di spiaggia che, con tanta fatica, si era già ricostituita. Questo comporterà inevitabilmente una dilatazione dei tempi per quanto riguarda la sistemazione del litorale, che doveva essere fruibile per il 15 giugno. A questo punto avremo bisogno di qualche giorno in più per riuscire a rimettere le spiagge in ordine. La sorbonatura dovrebbe iniziare la settimana prossima, intorno al 10 o 11 giugno, compatibilmente con il meteo. Tutto questo ci sta condizionando pesantemente. Dopo tutto quello che abbiamo già fronteggiato negli ultimi sei mesi, questa ultima mareggiata è la ciliegina sulla torta”.

E pochi giorni fa, come detto, sono state riaperte le regioni e quindi sono ripartiti i flussi turistici: “Il movimento turistico ‘serio’ comincerà dopo il 15 giugno come sempre. Ci auguriamo che da qui a quel giorno il mare si ritiri e subentri l’alta pressione. Se così sarà, la spiaggia si riformerà: sarà più bassa ma più profonda e permetterà almeno un paio di file di ombrelloni. Il vero problema sarà ai primi di luglio, quando dovremo veramente essere pronti e avremo, come dicono i numeri, una occupazione più alta”.

“Abbiamo già segnalato la problematica alla Regione. Stanno valutando le criticità attuali e quali risposte dare. C’è la solita, fattiva collaborazione con l’assessorato e tutto lo staff”, conclude Galtieri.

Dal canto loro, i balneari non hanno più parole per commentare la situazione.

Enrica Marino dei Bagni Molo spiega: “Il problema più grande che ha Alassio è proprio la mancanza di spiaggia. E’ un problema che si protrae da molto tempo. Oltre al coronavirus e alle misure di distanziamento che dovremo mettere in atto anche in spiagge piccole e risicate, dobbiamo sempre affrontare questo tipo di emergenza. Questi eventi non si limitano più al periodo autunnale, come accadeva anni fa, ma ora avvengono anche nella stagione primaverile e in estate. Le spiagge sono delicate, fragili e stanno patendo ancora i danni causati dalla mareggiata del 2018. Per questo motivo, la spiaggia non riesce più a riformarsi. Servirebbe un intervento strutturale, un piccolo ‘aiuto’ da parte dell’uomo per far sì che la bellissima spiaggia di Alassio si riformi nel modo giusto. Quest’anno la stagione parte tutta in salita. E una salita bella tosta. L’augurio è che la natura ci dia una mano e che comnicino ad arrivare le correnti giuste, ma questo non basta”.

Nonostante le difficoltà, i turisti hanno avuto “una grande comprensione, che ci hanno manifestato soprattutto telefonicamente. Ci hanno chiamato anche dalle regioni maggiormente colpite dal coronavirus, nonostante avessero già altro a cui pensare. Hanno avuto un pensiero per noi. E noi per loro, sempre”.

Franco Falcone dei Bagni Nettuno aggiunge: “Dopo la mareggiata di ieri siamo a terra. Chiediamo aiuto alle istituzioni. Da soli non possiamo fare più di tanto”.

Pierfranco Gandolfo dei Bagni Selin: “L’umore è sotto i piedi, la situazione drammatica. La gente che sta arrivando non ha posto neanche per fare il bagno, nemmeno per stare in spiaggia. Arrivano un sacco di richieste a cui io non so dare risposta. Sono tutte in stand-by finchè non avremo contezza della situazione della spiaggia. La soluzione? Il ripascimento è previsto per la prossima settimana, ma dobbiamo vedere le condizioni del mare”.

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